Zoonosi: solo in casi rari gli animali sono direttamente fonte di infezione

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
zoonosi

Le zoonosi sono malattie trasmesse dagli animali all’uomo. Per citare un paio delle più note, le zoonosi comprendono anche la salmonella e il toxoplasma. Contrariamente a quanto si crede, raramente gli animali sono fonte diretta di infezione: la trasmissione avviene infatti principalmente attraverso il contatto con cibo e acqua contaminati. Come dire che la vera colpa sta nelle pessime condizioni igieniche. Le persone più vulnerabili alle zoonosi sono quelle con un sistema immunitario indebolito o persone con malattie specifiche, come le donne incinte. Per queste malattie, la cooperazione e il coordinamento tra medici e veterinari sarebbero vantaggiosi in termini di prevenzione, nonché nella tempistica della diffusione della malattia.

Coordinamento tra medici e veterinari

Tuttavia, poiché queste due categorie percepiscono in modo diverso la gravità delle infezioni, l‘Unione Europea sta finanziando l’associazione Med-Vet-Net per integrare e coordinare le competenze di medici e veterinari impegnati nella prevenzione e nel controllo delle malattie zoonotiche, svolgere indagini epidemiologiche e microbiologiche studi e garantire un’adeguata gestione del rischio. Come regola generale, gli animali domestici dovrebbero essere tenuti puliti e vaccinati per abbassare la soglia di rischio di infezione. I selvaggi, d’altra parte, non devono vivere in contatto a casa.

Indagine su casi registrati in Europa

La relazione One Health Zoonosis 2021 dell’Unione europea riassume i risultati delle attività di monitoraggio e sorveglianza delle malattie zoonotiche svolte nel 2021 in 27 Stati membri, nel Regno Unito (Irlanda del Nord) e in altri nove Stati membri a seguito della pandemia di COVID-19.

Nella relazione sono inclusi anche i casi comuni segnalati di malattie zoonotiche che non sono necessariamente associate a focolai. Questo rapporto mostra che il numero di malattie zoonotiche segnalate e di focolai di malattie infettive di origine alimentare è aumentato nel 2021, ma è rimasto inferiore rispetto a prima della pandemia.

Principalmente salmonellosi

Il calo complessivo dei casi e delle epidemie zoonotiche segnalati rispetto agli anni precedenti la pandemia è probabilmente dovuto alle misure di controllo COVID-19 ancora in atto nel 2021. La salmonella è stata la causa più comune di focolai di origine alimentare, rappresentando il 19,3% (773) di tutti i focolai. Le fonti più comuni di focolai di salmonellosi erano uova, prodotti a base di uova e cibi misti, ovvero cibi con ingredienti diversi. L’elevato numero di focolai causati da Listeria monocytogenes (23) è probabilmente dovuto all’aumento dell’utilizzo della tipizzazione molecolare dei microrganismi, che consente di identificare i ceppi responsabili di focolai di infezioni di origine alimentare e di eventuali minacce.

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