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Michael Wilson, stratega di Morgan Stanley, non si smentisce e continua a pronosticare un crollo delle azioni a Wall Street, nonostante il rally importante in questo 2023. Da inizio anno l’S&P 500 ha guadagnato circa il 15%, mentre il Nasdaq è salito di oltre il doppio. Gli investitori sono galvanizzati dal grande successo che ha avuto l’intelligenza artificiale, comprando soprattutto società come Nvidia, Microsoft e Alphabet che sono direttamente coinvolte nella nuova tecnologia. In ragione di questo, sembrano ignorare l’eventuale arrivo di una recessione e il fatto che la Federal Reserve torni con ogni probabilità ad alzare i tassi d’interesse dopo la pausa di giugno.
Wilson però ritiene che le prospettive di un mercato che si metta in posizione di vendita devono ancora materializzarsi. “Il sostegno fiscale sta svanendo e la minore liquidità e il calo dell’inflazione peseranno sul rally azionario nella seconda metà dell’anno”, avverte. L’esperto inoltre manifesta una certa preoccupazione per il fatto che le performance azionarie siano state guidate anche dall’eccesso di liquidità generata dai salvataggi dei depositi bancari nel mese di marzo, quando alcune importanti banche sono andate in default. “Data la nostra visione fondamentale sulla crescita, troviamo difficile salire a bordo con l’attuale entusiasmo. Se la crescita del secondo semestre riaccelera come previsto, allora la narrativa rialzista utilizzata per sostenere i prezzi azionari si dimostrerà corretta. In caso contrario, molti investitori potrebbero trovarsi in un brusco risveglio, data la grande portata del rischio che stiamo vedendo”, ha sentenziato lo stratega che da un anno e mezzo risulta tra i più pessimisti sulle azioni americane.
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Lo stato di grazia delle azioni statunitensi ha fatto comunque sorgere qualche dubbio a Wilson sul fatto che il modello alla base delle sue previsioni fosse corretto. Lo stratega ha ammesso che il suo team si è sbagliato quest’anno sull’S&P 500, ma ha deciso comunque di attenersi alle previsioni fatte fino ad ora. La chiave di lettura sta nei ricavi delle aziende, secondo l’esperto. In sostanza, il rallentamento dell’inflazione impatterà negativamente sulla crescita del fatturato delle aziende nei prossimi quattro mesi. Questo “implicherebbe che le nostre previsioni sugli
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