Wall Street: per Goldman Sachs il rischio viene dai fondi quantitativi

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

A Wall Street potrebbe arrivare un’ondata di vendite perché i fondi quantitativi hanno finito le munizioni. L’allarme è lanciato da Scott Rubner, managing director presso Goldman Sachs, che mostra come i gestori di tali fondi abbiano accumulato oltre 170 miliardi di dollari in azioni nell’ultimo mese. Questa rappresenta l’esposizione più alta da quasi un anno e mezzo e significa che, con un posizionamento vicino al picco, il gruppo di questi gestori è maggiormente incline a vendere nelle prossime settimane.

Sulla base del modello di Goldman Sachs, se il mercato dovesse cominciare a spostarsi al ribasso nel prossimo mese, i fondi quantitativi sarebbero costretti a liquidare azioni fino a 276 miliardi di dollari. Mentre, se nello stesso lasso di tempo i trader iniziassero un nuovo rally, i gestori di questi fondi acquisterebbero al massimo fino a 25 miliardi di dollari, in ragione della loro elevata esposizione. Da questa analisi se ne trae che qualora ci dovesse essere tempesta sui mercati, l’impatto potrebbe essere molto violento, a fronte di un rialzo che viceversa risulterebbe con il freno a mano tirato. “Sono tatticamente ribassista. Gli acquirenti sono a corto di munizioni”, ha scritto Rubner in una nota ai clienti.

Wall Street: è in arrivo una valanga di vendite con i fondi quantitativi?

I fondi quantitativi sono organismi di investimenti che utilizzano l’analisi quantitativa per prendere le loro decisioni sui mercati. In sostanza, si basano sulla ricerca strutturata in modo da dare rappresentatività statistica a determinati valori. Nell’ultimo anno, in particolare, l’analisi dei flussi è stata importante per molti investitori, dal momento che è regnata l’incertezza più assoluta sul corso che l’economia e la politica monetaria avrebbero preso. Bisogna dire però che i grandi investitori che fondano le loro scelte di mercato sull’analisi quantitativa rappresentano solo una parte del complesso sistema degli investimenti. Pertanto, fare solo affidamento sulle previsioni di quale potrebbe essere l’impatto delle loro decisioni, rischia di rivelarsi una metodologia imperfetta.

Ad ogni modo tutto questo potrebbe essere una spia inserita in un quadro più generale, dove tante piccole o grandi cose possono essere assemblate. Ieri a Wall Street è arrivata una pioggia di vendite con il crollo in Borsa del 49,38% di First Republic Bank. La pericolante banca statunitens


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