Wall Street: nel 2023 azioni USA come nel 1989, ecco cosa succederà

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Con la fine del mese di febbraio si può tracciare un primo bilancio sull’andamento di Wall Street nella prima parte del 2023. Le azioni americane hanno registrato una partenza positiva. L’indice S&P500 ha registrato un guadagno del 6,18% nel mese di gennaio, grazie all’entusiasmo ritrovato degli investitori a seguito di un’inflazione che sembrava in rallentamento. Il mercato ha iniziato così a scontare un atteggiamento più morbido sui tassi di interesse da parte della Federal Reserve, cosa che ha trovato conferma nella stretta limitata a 25 punti base  nella riunione di febbraio. L’incantesimo si è però rotto due settimane fa, quando i dati sul costo della vita relativi al mese di gennaio hanno mostrato che l’inflazione è ancora un osso duro da sconfiggere. Ciò ha avvalorato gli avvertimenti lanciati costantemente dai banchieri centrali della Fed, puntualmente ignorati dal mercato, circa la necessità di tenere i tassi alti più a lungo perché vincere la guerra contro l’inflazione.

A gettare benzina sul fuoco sono stati in particolare due esponenti di spicco della Banca centrale americana, Loretta Mester e James Bullard, i quali hanno sostenuto l’ipotesi che il costo del denaro potrebbe tornare a crescere di 0,50 punti percentuali nella prossima riunione della Federal Reserve. Si è riacceso così il dibattito interno tra falchi e colombe su quelle che saranno le prossime mosse dell’istituto guidato da Jerome Powell e gli investitori sono tornati a vendere le azioni facendo arretrare l’S&P 500 del 2,31% nel mese di febbraio.

Wall Street: ecco cosa successe nel 1989

La dinamica del mercato azionario statunitense è molto simile a quanto accaduto nel 1989, con un forte inizio di anno e poi la svolta negativa nel mese di febbraio. Anche allora i tassi d’interesse della Fed erano in aumento. Ma cosa successe dopo? Le azioni tornarono a crescere di oltre il 16% tra marzo e la fine dell’anno, spinte dall’ottimismo sull’economia globale a seguito del crollo del muro di Berlino.

Anche adesso vi è un fattore internazionale che potrebbe fare la differenza, ovvero la guerra Russia-Ucraina. La fine del conflitto potrebbe trasmettere un senso di fiducia agli investitori. Solo


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