(Finanza.com) A Wall Street la ripresa c’è, anche se molto incerta, a causa dei titoli bancari, sotto pressione dopo la carrellata di notizie che hanno visto protagoniste le banche regionali Usa.
Alle 16.10 circa ora italiana, il Dow Jones avanza dello 0,51%, lo S&P 500 sale dello 0,45%, il Nasdaq mette a segno un progresso dello 0,72%.
Prima il KO di SVB Silicon Valley bank, poi l’annuncio della chiusura, anche, della crypto bank Signature Bank. Gli investitori temono ora che, a essere in difficoltà, sia anche First Republic.
Il titolo affonda così di oltre il 75%, prima di essere sospeso per eccesso di ribasso. Tonfo anche per Western Alliance Corp -74%, e soffrono anche le altri banche, ben più solide, le cosiddette Big Banks, con cali decisamente più contenuti. JP Morgan arretra dell’1% circa, Bank of America peggio con -2,8%, Goldman Sachs -2,2%, Citigroup scivola di oltre il 5%.
Una buona notizia, per i depositanti di Silicon Valley Bank e di Signature, c’è. L’annuncio congiunto del Tesoro Usa, della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) e della Federal Reserve, nella giornata di ieri, è stato infatti doppio.
Da un lato le autorità hanno annunciato la decisione di chiudere la banca Signature Bank, per prevenire il contagio della crisi innescata con il crac della banca delle start up SVB, citando la presenza di un rischio sistemico (per Signature).
La paura di un nuovo evento in stile Lehman Brothers e la consapevolezza che quello di SVB è stato il fallimento della banca americana più grande dal crac di Washington Mutual del 2008, hanno innescato forti vendite a Wall Street.
Venerdì scorso il Dow Jones Industrial Average ha segnato un ribasso per la quarta sessione consecutiva, scivolando di 345,22 punti, o dell’1,07%, per chiudere a 31.909,64. Lo S&P 500 ha perso l’1,45% a 3.861.59, il N
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