(BorsaeFinanza.it) Il rally tecnologico che quest’anno ha fatto presa a Wall Street sta mettendo in difficoltà i gestori dei fondi diversificati. Non perché gli investitori stanno puntando contro le azioni tech, che hanno guadagnato più di tutte le altre da inizio 2023, ma perché devono rispettare alcuni vincoli di investimento stabiliti a livello regolamentare da oltre 80 anni. Per la precisione, un fondo comune classificato come “diversificato” non può mettere in portafoglio un numero di singoli titoli che superino oltre il 5% delle attività totali del fondo e queste partecipazioni non possono oltrepassare il 25% dei suoi portafogli complessivi.
Questo si traduce in un problema quando il fondo riproduce indici come l’S&P 500, in cui Apple e Microsoft singolarmente hanno un peso di oltre il 5%. La conseguenza è che alcuni fondi attivi hanno dovuto sottopesare le mega-cap che hanno guidato il rialzo di Wall Street non cogliendolo così in pieno. Ad esempio il Russell 1000 Growth Index ha dovuto ridimensionare i propri acquisti, dal momento che le maggiori società che compongono il benchmark – come Amazon, Alphabet e Nvidia – hanno questo mese superato ciascuna la soglia del 5%, raggiunge
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