Wall Street: economia resiliente, anche troppo. Non è una buona notizia per la Fed. E per i mercati

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Palazzo Mezzanotte sede della Borsa Italiana

Per l’ennesima volta nell’arco di pochi giorni, la Federal Reserve di Jerome Powell sarà rimasta sorpresa dalla resilienza dell’economia Usa: altro che soft landing e tanto meno hard landing. L’economia americana va avanti a ritmo spedito, e a confermarlo sono i numeri relativi all’inflazione, al mercato del lavoro e alle spese per consumi.

Il primo shock, per una Wall Street quasi rassegnata di fronte a una apparente recessione inevitabile, è stato il report occupazionale Usa relativo al mese di gennaio, diffuso il 3 febbraio scorso.

Dal rapporto no-farm payrolls è emerso che l’economia degli Stati Uniti ha creato il mese scorso ben 517.000 nuovi posti di lavoro, ben oltre la crescita di 185.000 nuove buste paga attesa dal consensus, e a un ritmo molto più forte anche rispetto ai 223.000 nuovi posti di lavoro creati a dicembre. Non solo. Il tasso di disoccupazione è sceso dal 3,5% di dicembre al 3,4%, rispetto al rialzo al 3,6% previsto. Non proprio numeri da recessione.

Ieri, è stato diffuso l’indice dei prezzi al consumo CPI, tra i parametri più importanti per monitorare il trend dell’inflazione. Nel mese di gennaio, si è appreso, l’inflazione Usa misurata dall’indice dei prezzi al consumo CPI è salita al ritmo del 6,4% su base annua, in rallentamento rispetto al precedente incremento del 6,5%, ma oltre il +6,2% atteso dal consensus degli economisti.

Su base mensile, le cose sono andate anche peggio. Il dato ha segnato un rialzo dello 0,5%, superiore al +0,4% atteso, e in decisa crescita rispetto al precedente aumento dello 0,1%.

Quest’ultimo trend di dicembre è stato tra l’altro rivisto al rialzo dal -0,1% inizialmente riportato.

Sempre su base mensile il CPI core, ovvero l’indice CPI depurato dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi energetici e dei beni alimentari, è salito a gennaio dello 0,4%, crescendo su base annua del 5,6%, ritmo inferiore rispetto


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