Wall Street: 2023 positivo finora, quali le prossime sfide

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Sono numerose le sfide da affrontare per gli Wall Street in questo 2023 che si è aperto con sostanziosi rialzi. A cominciare dalle trimestrali in corso per proseguire con le politiche monetaria della Federal Reserve. Se ne è parlato nella newsletter Weekly Note di Vontobel

Da inizio 2023, gli indici di Borsa USA hanno messo a segno performance positive: l’S&P 500 è avanzato del +7,77%, il Dow Jones del +2,23% e il NASDAQ 100 del 15,83%. Per i listini statunitensi però le sfide sono molteplici. Innanzitutto si deve considerare la stagione delle trimestrali appena cominciata.

Secondo i dati di Bloomberg, delle 74 aziende a stelle e strisce che hanno pubblicato i risultati del 1° trimestre 2023, 41 hanno registrato ricavi oltre le attese, mentre 53 lo hanno fatto per gli utili. Più in generale, per i primi tre mesi del 2023 gli analisti censiti da FactSet si attendono una flessione degli utili del 6,8% su base annuale, il calo più ampio dal 2° trimestre 2020. I ricavi sono previsti in crescita dell’1,8% a/a, l’incremento più basso dal 3° trimestre 2020.

Questa stagione degli utili potrà inoltre fornire nuove informazioni su come le società stanno reagendo all’inflazione ancora alta e sulla presenza di segnali di rallentamento economico. Inoltre, si capirà meglio se gli attuali multipli sono su livelli troppo alti o meno. Un’altra tematica che guiderà l’andamento di Wall Street è quella relativa alle prossime mosse della Federal Reserve. Stando alle attese del CME FedWatch Tool, è previsto un altro incremento da 25 punti base a maggio che porterebbe i tassi nell’intervallo 5%-5,25%, per poi concludere l’anno con un costo del denaro più basso: il consensus vede tassi al 4%-4,25% con il 22% di probabilità, al 4,5%-4,75% con il 26,6% e al 4,25%-4,50% con il 36,2%. Molto dipenderà dall’andamento dell’inflazione che deve ancora fare i conti con un potenziale incremento dei prezzi dell’energia dovuto alle ultime mosse dell’OPEC+ e in un contesto in cui solo ultimamente il mercato del lavoro ha dato dei ti


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