AGI – “Le proiezioni per i prossimi anni, seppur circondate da un’incertezza senza precedenti, suggeriscono che nel nostro paese il Pil non recupererà il livello registrato alla vigilia dello scoppio della pandemia prima della seconda meta’ del 2023″. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, secondo cui !ancor più tempo sarà necessario per riuscire a tornare ai valori del 2007, precedenti la doppia recessione causata dalla crisi finanziaria globale e da quella dei debiti sovrani dell’condo dell’euro. Si tratterà, quindi”, ha aggiunto nella Lectio Magistralis tenuta in occasione della cerimonia online di inaugurazione dell’anno accademico 2020-2021 del Gran Sasso science Institute dell’Aquila, “di un sostanziale ristagno dell’attività economica nel complesso di circa un ventennio, dopo un lungo periodo, peraltro, di crescita in media già debole”.
Il sostegno del Recovery
Il Recovery Fund può rappresentare “uno straordinario sostegno per colmare i ritardi nella ricerca, nella digitalizzazione e nella trasformazione in una economia a basse emissioni inquinanti”, ha osservato Visco, secondo cui il programma Next Period European, “che entra ora nella fase cruciale della definizione e dell’attuazione degli interventi, deve favorire un rafforzamento del tessuto produttivo e della capacita’ di azione delle nostre amministrazioni pubbliche; puo’ svolgere un ruolo cruciale nel cambiare il contesto in cui operano le imprese, mettendole in grado di rispondere in modo efficace non solo alle sfide del progresso tecnologico e della globalizzazione, ma anche a quelle che saranno poste dall’eredita’ della crisi pandemica, a partire dai possibili mutamenti delle abitudini di consumo, delle modalità di interazione sociale, dell’organizzazione dell’attivita’ produttiva”
Cauto ottimismo dai vaccini
“Se i positivi sviluppi sul fronte dei vaccini inducono oggi a un cauto ottimismo, occorre tenere presente che ci vorrà ancora tempo prima che essi possano essere distribuiti su larga scala a livello mondiale”, ha sottolineato il governatore di Bankitalia.
Più capacità di adattamento della Pa
Per Visco “La capacità di adattamento della pubblica amministrazione alle nuove esigenze del mondo produttivo è stata, in questi anni, particolarmente limitata”. “Ai ritardi nell’ammodernamento delle infrastrutture, materiali e immateriali, si è affiancato l’insufficiente utilizzo delle potenzialità delle nuove tecnologie nei processi amministrativi con oneri cospicui a carico delle imprese e dell’intera società”, ha lamentato il numero uno di Bankitalia.
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