Vintage: la moda che non passa mai

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
VINTAGE: IL CULTO DEL DÉMODÉ

Protagonista della modernità della moda di ieri, il vintage è la ricostruzione di una storia iconica e indimenticabile

“Chi vede solo la moda nella moda è un pazzo” lo dice Balzac e vale sempre di più oggi. Una morbida gonna in maglia, la raffinatezza di una camicia di seta, una giacca di tweed con grandi bottoni dorati, un filo di perle, la perfezione delle cuciture e la raffinatezza dei dettagli delle borse e delle chiusure. Il vintage non è mai fuori moda ma deve essere di brand famosi o di lata sartoria. Per un buon capo vintage la qualità è la parola chiave. Indossare abiti o accessori di un tempo lontano è sicuramente un cult, un modo per ricordare i tempi nostalgici, dando loro la possibilità di vedere nuova luce e raccontare la propria storia, ma è anche un mezzo per comprendere le origini delle tendenze che ispirano oggi i designer di tutto il mondo, poiché l’evoluzione delle idee stilistiche varia con i tempi.

Il vintage è dunque una storia da capire e un’occasione per essere unici. Oggi non è solo prerogativa dei cosiddetti amanti dello stile vintage (cioè di chi ne ha fatto il proprio stile di vita, dall’abbigliamento e relativi accessori al collezionismo o all’arredamento), ma anche tendenza generale. Infatti, se qualche anno fa era necessario recarsi nei mercatini locali e cercare gli articoli Demode, oggi sono molte vere e proprie boutique specializzate. Attenti a non confondere l’abbigliamento vintage con l’abbigliamento retrò. Vintage sono i capi prodotti tra il 1920 e il 1990, che sono affascinanti e venerati perché realizzati con materiali di altissima qualità. Per retrò si intende invece un omaggio al tempo con elementi decorativi o lavorati che lo richiamano (un oggetto nuovo, anche se somiglia al passato, non si può mai definire vintage, ma solo retrò). Il vintage non è solo un prodotto di seconda mano, ma una reliquia, la cui caratteristica risiede nel valore che ha acquisito nel tempo, con la sua irriproducibilità, che ha gli stessi standard qualitativi e ne ha segnato profondamente i momenti

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