Vino e mercati cinesi: nuove opportunità di import e export

Di Antonia De La Vega 4 minuti di lettura
vino italiano

L’entità del potenziale vinicolo della Cina è dimostrata dal consumo pro capite di Taiwan e Hong Kong. A Taiwan bevono il doppio e ad Hong Kong bevono 9 volte di più.

Nel 2021 tutti i maggiori paesi produttori di vino hanno registrato grandi guadagni

In particolare vini cileni, americani, sudafricani e argentini con caratteristiche importanti. Grande potenziale anche per la Cina. Secondo Wine Intelligence, divisione del gruppo IWSR, se il mercato cinese del vino dovesse registrare perdite di volume nel 2021, i dati (IWSR) mostrano che il valore dei vini fermi e frizzanti dovrebbe aumentare a un CAGR del 5-7% in il periodo 2021-2026.Wine Intelligence ha stimato che il numero di consumatori di vino importato in Cina è cresciuto di circa il 14% dal 2019. Il mercato delle vendite online ha svolto un ruolo chiave. In effetti, la Cina ha la percentuale più alta di acquirenti online e il Paese si distingue da tutti gli altri mercati in termini di penetrazione complessiva dell’e-commerce e maturità per le bevande alcoliche. L’e-commerce del vino ha attirato la curiosità degli appassionati cinesi, consentendo loro di entrare nel settore con facilità; il numero di consumatori che hanno acquistato vino online ha superato il 50%.

Il consumatore cinese oggi è più consapevole del vino

Questo dato è confermato dal fatto che sempre più consumatori, quando devono scegliere un’etichetta, prestano attenzione a indicatori di qualità come denominazioni, medaglie e premi o descrizioni come riserva e sono sempre più consapevoli della loro produzione di vino, in particolare il vino di Ningxia, che afferma di essere il Bordeaux della Cina. Il calo dei volumi di mercato è dovuto principalmente ai vini nazionali di bassa qualità, che rappresentano ancora quasi 4 vini ogni 10 litri di vino consumato in Cina. D’altra parte, le perdite sul vino importato, nonostante il crollo dei vini australiani a causa delle tariffe punitive introdotte nel marzo 2021, sono state minime lo scorso anno. Un calo che, però, sembra non essersi mai fermato dall’inizio del 2020, e che pone nuove sfide visto il limitato accesso al Paese dovuto ai recenti cambiamenti nelle procedure di importazione. Lo scorso aprile, le normative doganali di importazione hanno imposto che tutti gli stabilimenti di produzione, trasformazione e stoccaggio di alimenti all’estero debbano essere registrati entro la fine dell’anno affinché i prodotti possano entrare nel mercato cinese.

Fotografia del consumatore di vino cinese

Il consumatore, come già accennato, è sempre più educato e disposto non solo a cercare nuove esperienze facendo acquisti in un’ampia varietà di marchi, paesi e regioni di provenienza, ma anche a spendere di più. Sia all’estero che sui mercati esteri, gli importi spesi dai consumatori cinesi sono aumentati in modo significativo, in alcuni casi di oltre il 20%. I dati IWSR mostrano che la quota di mercato dei vini di fascia alta è aumentata dal 15% nel 2017 a un quinto nel 2021. Si prevede che questi vini raggiungeranno un quarto del mercato entro il 2026.

Condividi questo articolo
Exit mobile version