AGI – Quella del vino è una filiera complessa. C’è la qualità della materia prima, ma anche processi di lavorazione diversi e regole precise. Obbedire a un disciplinare di origine vuol dire distinguersi per caratteristiche e appeal commerciale. E poi il vino è un prodotto in continua evoluzione, che non si ferma una volta imbottigliato e richiede standard di conservazione per tutta la sua esistenza. Tutti questi elementi portano a un’esigenza: controllare il percorso dalla vite al calice nel modo più rigido possibile. Per Ibm una possibile soluzione è l’utilizzo della blockchain: con eProvence ha lanciato VinAssure, una piattaforma che ambisce a tracciare l’intero processo produttivo.
Come funziona VinAssure
Ibm ci mette il cloud e la tecnologia della sua Blockchain Transparent Supply (già utilizzata in altre filiere); eProvenance, azienda specializzata nel monitoraggio e nell’analisi della catena di distribuzione del vino, integra la soluzione con il suo algoritmo proprietario, che valuta diversi elementi e definisce un punteggio (da zero a cento) per identificare eventuali cambiamenti nella qualità del prodotto. Con un QR code sulla bottiglia, sarà quindi possibile conoscere la provenienza del vino, i profili aromatici e gli standard no
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