Vino biodinamico, non una moda ma una questione di salute

Di Antonia De La Vega 4 minuti di lettura
vino senza solfiti e bassa gradazione

Per alcuni è una semplice moda, per altri è una scelta di vita. La vinificazione è una cosa seria e ben lo sanno i pochissimi produttori vino biodinamico. Approfondiamo meglio di cosa dei tratta.

Ci sono molti fattori da valutare se vogliamo bere un buon vino e soprattutto occorre capire quando il vino é in grado di portare benefici alla nostra salute. Orgoglio della cultura italiana con diversissime scuole di pensiero, sotto il mirino di degustatori accreditati e causa di  grandi investimenti: parliamo oggi del  Vino biodinamico.

Perché il vino non è solo un misto di uva pigiata: è di più. Una fusione tra è terra,  tradizione e filosofia di vita. Un vino biodinamico è un vino ottenuto da uve provenienti da agricoltura biodinamica. Le regole che disciplinano cos’è il vino biodinamico e come viene prodotto sono definite a livello europeo (presso la sede di Demeter International), sede di grandi dibattiti mondiali e vivaci discussioni e opinioni perché ogni paese, che soprattutto ha il suo clima e le sue tradizioni vitivinicole, ha le sue posizioni.

Quando si parla di vino biodinamico si parte dall’agricoltura biodinamica. Il vino biodinamico è solo una conseguenza. L’agricoltura biodinamica consente alle piante di dare il meglio di sé. Lo si fa attraverso un attento studio del terreno, della vigna, con l’uso limitato e rispettoso di trattori  e modalità di semina non invasive, utilizzando concimi verdi, vietando pesticidi chimici.

I farmaci utilizzati sono quelli che innescano i processi di formazione dell’humus (500) e stimolatori delle funzioni della luce e del calore (501). Invece di combattere le malattie, attiviamo meccanismi per consentire alla vigna di difendersi da sola e di ritrovare la sua salute, sfidando la logica della moderna agricoltura industriale.

Con l’ausilio dei metodi biodinamici si ottengono frutti in grado di raccontare “la vita”, sono direttamente correlati alla mineralità della terra, al clima e alla varietà della pianta. Questa si esprime nella sua totalità e complessità, trattenendo aromi e zuccheri in maniera più complessa e profonda. Il risultato sono vini dal carattere estremamente marcato e che sorprendono sempre per le grandi sensazioni gustative che offrono, generalmente molto dirette. Sono vini che colpiscono fortemente nel subconscio di una persona e che suscitano emozioni.

Tutta la fermentazione del vino viene svolta senza l’aggiunta di lieviti esterni, vengono rigorosamente utilizzati solo i lieviti presenti nelle uve dei vigneti. L’anidride solforosa è generalmente molto bassa.

Il vino bioninamico, molto più del biologico, rispetta la vita della pianta. Nell’agricoltura biologica, una pianta è considerata un organismo che si nutre di sali minerali, ma cresce con metodi di agricoltura tradizionale, dimentica che la pianta è principalmente custodisce una sua energia e che vive di connessioni tra spazio e ambiente.

Non vogliamo dilungarci, per i meno esperti non basta che provare. La differenza la si scopre dal primo calice, dove troverete non un vino ma un’esperienza.

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