(Money.it) Giorgia Meloni ha scelto una data simbolica – quella del primo maggio – per far licenziare dal Consiglio dei ministri il decreto Lavoro che prevede un taglio delle tasse al tempo, un ampliamento dei paletti per i contratti a tempo e l’addio ufficiale al reddito di cittadinanza che sarà sostituito dall’assegno di inclusione.
Una mossa senza dubbio a effetto proprio nel giorno in cui i sindacati durante il Concertone si prendono tutta la scena mediatica, accompagnata da frasi roboanti – e opinabili – tipo “approvato oggi il taglio delle tasse più importante degli ultimi decenni”.
Fin qui in fondo nulla di strano, visto che la comunicazione politica da tempo strizza l’occhio a queste strategie e anche il governo guidato da Giorgia Meloni, come i precedenti, sta curando molto questi aspetti figlie dell’avvento dei social e del web in generale.
C’è però un aspetto che ha fatto storcere il naso ai più: terminato il Consiglio dei ministri, non c’è stata una conferenza stampa come consuetudine quando si approvano provvedimenti importanti come il decreto Lavoro.
Giorgia Meloni si è affidata a un video social – con tanto di piano sequenza i
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