(BorsaeFinanza.it) Nella storia del trading molte situazioni turbolenti di mercato si sono verificate attraverso le operazioni di vendita allo scoperto, realizzata da investitori definiti contrarian. La presa di una posizione del genere è in grado di creare grossi scossoni per un titolo in una direzione o nell’altra, tenuto conto che gli autori di tali mosse si assumono dei grossi rischi che, se calcolati male, potrebbero dare seguito a grandi perdite. Entriamo quindi nel dettaglio, evidenziando in cosa consiste una vendita allo scoperto, cosa può comportare per il mercato e per gli operatori, nonché alcuni casi eclatanti.
Vendita allo scoperto: ecco in cosa consiste
La vendita allo scoperto, o short selling, è un’operazione finanziaria speculativa con cui un operatore, detto venditore allo scoperto o short seller, prende in prestito titoli presso una banca o un broker dietro corrispettivo, con lo scopo di ricomprarli a un prezzo più basso. Tale corrispettivo consiste in un interesse che l’investitore paga sull’ammontare dell’importo del titolo preso a prestito e che dipende dalla durata del prestito stesso. Una volta che l’operatore riacquista il titolo, lo restituisce all’intermediario prestatore e monetizza la differenza di prezzo. L’operazione è profittevole però se il prezzo di quel titolo scende sui mercati finanziari, con la differenza tra valore di vendita e di acquisto che è superiore agli interessi corrisposti all’intermediario. Altrimenti l’investitore andrà incontro a una perdita, che sarà tanto maggiore quanto più alto è il prezzo di riacquisto. Teoricamente la perdita è potenzialmente infinita perché non c’è limite di salita del titolo, mentre il guadagno è limitato e sarà massimo se l’asset di riferimento scende a zero.
Facciamo un esempio. Ipotizziamo che l’hedge fund X voglia vendere allo scoperto 100 azioni Tesla e chiede in prestito al proprio broker tale quantità per venderla sul mercato a un prezzo di 260 dollari per ogni unità. Lo short seller avrà quindi incassato 26.000 dollari. Supponiamo che il broker chiede un tasso di interesse dell’1% sulla posizione scoperta del suo cliente. Dopo un anno, con le quotazioni delle azioni Tesla che scendono a 200 dollari, il venditore allo scoperto decide di riacquistare tutti i titoli, sborsando 20.000 dollari. In questo caso, l’utile sarà determinato da 26.000 – 20.000 = 6.000 dollari. Da questo importo però bisogna togliere l’interesse dell’1% su
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