Variante XE Omicron: le due dosi non bastano

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Mercati americani, i titoli azionari quortati a Wall Street
Analisi dei titoli azionari quotati a Wall Street come Amazon, Tesla, Microsoft, Facebook, Walmart, Roku, 3M, American Express, Amgen, Apple, Boeing, Caterpillar, Chevron, Cisco, Coca-Cola, Goldman Sachs, Home Depot, Honeywell, IBM, Intel, J&J, JPMorgan, McDonald’s, Merck&Co, Nike, Procter&Gamble, Salesforce.com,The Travelers

Già famosa nel Regno Unito, la Variante XE Omicron fa parlare di se aumentando lo stato di alert di coloro che non hanno completato con la terza dose il ciclo di vaccinazione

Il professor Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute,  parla della nuova Variante Omicron XE nella nota trasmissione televisiva Agorà: “La nuova variante Omicron XE sembra più contagiosa e una persona che oggi ha 2 dosi non è praticamente vaccinata. Sotto i riflettori la nuova variante XE, un mix tra Omicron 1 e Omicron 2 secondo le prime analisi che non possono ancora delineare un quadro chiaro su sintomi, durata, incubazione. E ancora sotto osservazione, ci sono 600 casi in Gran Bretagna, che in parte agevola la formazione di varianti anche perché dal 24 febbraio non ha alcuna restrizione. La nuova variante non sembra più letale per il momento, sembra più contagiosa e questo è preoccupante perché genera un contagio enorme con il coinvolgimento di cittadini e anche operatori sanitari: in questo momento in Gran Bretagna si aspettano 20 ore per un’ambulanza, non riescono a dare risposte né in emergenza né in elezione. L’attesa per un intervento chirurgico in elezione è 10 anni”.

Cosa è questa nuova variante ? un mix di Omicron 1 e 2, riscontrata in oltre 600 persone. A creare l’alert anche l’Organizzazione mondiale della sanità: che ne certifica i casi nel Regno Unito. La Uk Health Security Agency (Ukhsca) sta monitorando la  XE, una mutazione ricombinante di Omicron, in particolare dei ceppi BA.1 e BA.2, più contagiosa di Omicron 2di circa il 10% rispetto a BA.2, ma questo dato richiede un’ulteriore conferma. Lo spiega l’Organizzazione mondiale della sanità, nell’ultimo aggiornamento diffuso sull’andamento globale di Covid-19.

La professoressa Susan Hopkins, consulente medico di riferimento presso Ukhsca afferma: “Questo particolare ricombinante, XE, ha mostrato un tasso di crescita variabile e non possiamo ancora confermare se abbia un vero vantaggio di crescita”.

Recentemente sono state scoperte anche le ricombinanti XD e XF, entrambe nate da un’infezione combinata di variante Omicron e variante Delta. Ad oggi nel Regno Unito sono stati scoperti 38 casi di XF, ma da febbraio non vengono più rilevati.

 

 

 

Condividi questo articolo
Exit mobile version