Valute: Pictet punta sullo yuan, ecco perché

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Pictet Asset Management SA punta sullo yuan. Secondo il gestore patrimoniale, la valuta cinese potrebbe guadagnare fino al 5,5% sul dollaro USA entro la fine del 2023 sulla scia del rafforzamento dell’economia cinese e della fine del rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Sabrina Jacobs, senior client portfolio manager di Pictet, ha riferito che l’asset manager è “short verso il dollaro e acquisterà più yuan se il cambio l’USD/CNY salirà fino a quota  7“. Attualmente il cambio staziona intorno a 6,87 e Jacobs ha un obiettivo a 6,5.

A giocare a favore dello yuan, a giudizio dell’esperta, contribuisce il fatto che la valuta onshore sia in ritardo rispetto alle altre valute dei mercati emergenti asiatiche in termini di rendimento, in quanto gli investitori sono in attesa dei dati che confermino un rimbalzo economico pronunciato dell’economia cinese. Già il mese scorso si sono avute alcune importanti indicazioni, con l’espansione del credito e il livello dell’export che ha superato le stime degli analisti.

Allo stesso tempo, il dollaro USA sta attraversando un periodo di rallentamento che potrebbe durare parecchio. Jacobs rileva che sul biglietto verde potrebbe pesare il mutamento di politica monetaria della Bank of Japan che potrebbe seguire il cambio di guida (Ueda al posto di Kuroda”. Una maggiore restrizione monetaria e una minore rigidità nel controllo della curva dei rendimenti potrebbero “scatenare un’ondata di vendite” nei confronti della valuta statunitense, a vantaggio dello yen. Secondo il manager di Pictet, “la forza dello yen giapponese potrebbe anche riversarsi sul mercato valutario cinese, rafforzando ulteriormente lo yuan”.

Yuan: l’economia cinese in ripresa rappresenterà la sua forza

La People’s Bank of China ad aprile ha iniettato nel sistema bancario 170 miliardi di yuan, pari a circa 25 miliardi di dollari. È il più basso livello di liquidità a medio termine immessa sul mercato dal mese di novembre, segno che i funzionari dell’autorità monetaria stanno raccogliendo i frutti delle misure passate di allentamento visto che la ripresa economica sembra essere sulla buona strada. Nel contempo il tasso d’interesse è rimasto invariato al 2,75%. A marzo la Banca centrale cinese aveva tagliato il coefficiente di riserva bancaria e fornito liquidità per sostenere la crescita dell’economia, dopo un periodo lungo in cui le attività produttive erano rimaste bloccate a causa delle chiusure


© Borsa e Finanza

Leggi l’articolo completo su Borsa e Finanza

Condividi questo articolo
Exit mobile version