USD/JPY sopra quota 151: perché il governo giapponese non interviene?

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Lo yen è in caduta libera sui mercati valutari. Il cambio USD/JPY oggi ha superato la soglia di 151 con una perdita dell’1,35%. La Bank of Japan non ha convinto gli investitori nella riunione svoltasi nel corso della notte europea. L’istituto guidato da Kazuo Ueda ha comunicato l’inizio dello smantellamento del controllo della curva dei rendimenti, ma ha sostanzialmente mantenuto una politica accomodante lasciando i tassi d’interesse negativi.

In sostanza, la BoJ ha deciso di mantenere il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni intorno allo 0% ma con la novità che l’1% di oscillazione non sarà più considerato come un tetto rigido ma come un limite superiore allentato. Inoltre ha rimosso l’impegno a difendere tale livello con l’acquisto illimitato di obbligazioni. Dunque si vede una maggiore flessibilità nella politica monetaria della BoJ ma non abbastanza secondo il mercato che si attendeva una mossa più decisa.

USD/JPY: il governo giapponese non è intervenuto a ottobre

Adesso l’USD/JPY si avvia a grandi falcate verso area 152, dove giace il massimo raggiunto nel mese di ottobre dello scorso anno a 151,96. In quel frangente il governo giapponese mise in atto il secondo intervento diretto sui mercati dopo quello di settembre per rafforzare lo yen. L’attesa è che adesso faccia la stessa cosa. I dati di questo mese mostrano che le autorità si sono tenute lontane dall’intervenire sul mercato valutario, limitandosi a lanciare avvertimenti.

Anche durante la concitata seduta del 3 ottobre, quando l’USD/JPY ha superato per la prima volta quota 150 e subito dopo il cambio è arretrato di due punti percentuali, il governo non si è mosso. Infatti, sulla base dei risultati delle partite correnti della BoJ, sembra che non ci sia stata alcuna azione esecutiva sulle valute. Per questo gli operatori di mercato hanno attribuito il movimento brusco al nervosismo dei mercati e agli algoritmi di trading.

Non c’è traccia di intervento nemmeno in altre sessioni del mese e la conferma arriverebbe dal fatto che prima di un’azione di questa portata viene normalmente convocato un incontro a tre tra i funzionari della BoJ, del Ministero delle finanze giapponese e della Financial services agency, cosa che in ottobre non è avvenuta.

Qual è il motivo?

Ma quale è il motivo per cui ancora le autorità giapponesi non sono intervenute a frenare le vendite sullo yen? L’ipotesi più probabile è che il governo preferisca per ora spaventare gli i


© Borsa e Finanza

Leggi l’articolo completo su Borsa e Finanza

Condividi questo articolo
Exit mobile version