Uscire e andare in vacanza costerà davvero tanto agli italiani nel 2022

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
Bonus Vacanze Estate 2020

L’estate 2022 sarà una delle più care della storia. Rincari importanti  per B&B, villaggi, campeggi, pizzerie e gelaterie

A dirlo uno studio condotto dall’Unione nazionale consumatori.
Dall’indagine sui prezzi del settore alberghiero si legge: A guidare la classifica della città con i maggiori rialzi nel settore alberghiero è Torino, con un balzo astronomico del 40,5% rispetto allo scorso anno. Al secondo posto Palermo, con un incremento annuo del 36,5%. Medaglia di bronzo a Siena con +30,7%. Appena giù dal podio Bologna con +28,9%. Seguono Teramo (+23,5%), in sesta posizione Milano (21,6%), poi Trieste (+20,7%), Como (+20,2%) e Roma (+19,6%). Chiude la top ten Viterbo (+19,3%). Sull’altro versante della graduatoria, il dato clamoroso di Venezia, in deflazione con un crollo dei prezzi su base annua del 17,5%. La seconda città più virtuosa è Caltanissetta (-4,9%). Sul gradino più basso del podio Trapani (-1,2%). In deflazione anche Livorno (-0,4%). Unc ha condotto un’analisi dei rincari anche su base mensile, maggio rispetto ad aprile 2022, da cui si evince che Torino rimane in cima alla top ten con +33,2 %, mentre al secondo posto si piazza Siena (+28,1%) e al terzo Palermo (+18,8%). A seguire Bologna che mantiene il quarto posto (+14,9%) mentre al 5° posto c’è Siracusa (+13,3%), Lucca (+13,2%), Parma (+11,6%), Rimini (+11,4%), Campobasso (11,2%) e Como (+10,8%).

 

Non va molto meglio per i ristoranti che sempre a maggio registrano aumenti di una certa portata. L’Istat infatti per i Servizi di ristorazione, ossia ristoranti, pizzerie, bar, pasticcerie, gelaterie, prodotti di gastronomia e rosticceria, rileva divari tra le città meno clamorosi rispetto agli alberghi, ma sempre consistenti. A fronte di un’inflazione annua pari, per l’Italia, al 4,5%, lo scarto tra la città più virtuosa e la più svantaggiosa è pari a 7,5 punti percentuali.

Quando invece si parla di rincari che concernono i ristoranti in testa invece si trova Verona rispetto a maggio dello scorso anno dell’8,7%. Al secondo posto Gorizia, con +8,3%, e al terzo Palermo, +7,9%. Seguono Brescia (+7,8%), Forlì-Cesena e Sassari (+7,3% per entrambe), settima Lecco (+7,1%), poi Olbia (7%), Trento (6,7%). Chiude la top ten Piacenza con +6,6%. La città più risparmiosa è Campobasso (1,2%), in seconda posizione Massa-Carrara (+1,6%), terza Lodi (+1,7%).

 

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