Uno stadio smontabile ed ecosostenibile: oggi è realtà

Di Antonia De La Vega 2 minuti di lettura

Nasce il 974 Stadium di Doha: può ospitare 40.000 persone e può essere smontabile, ricollocabile e riutilizzabile. Un passo avanti enorme per la progettazione di nuovi impianti sportivi

A meno di un anno dall’inizio del Mondiale in Qatar, sono stati ultimati in questi giorni gli ultimi lavori del 974 Stadium di Doha, il primo stadio della storia completamente smontabile, ricollocabile e riutilizzabile. Il nuovo edificio, meglio conosciuto come Ras Abu Abud, è stato progettato e realizzato dallo studio spagnolo Fenwick Iribarren Architects in collaborazione con gli strutturalisti Schlaich Bergermann Partner sotto la supervisione tecnica di Hilson Moran.

Il nome “974” è il prefisso internazionale del Qatar, ma è anche il numero di contenitori riciclati che sono stati utilizzati nella costruzione dello stadio ecosostenibile. Un complesso funzionale ed ecologico composto da una struttura modulare in acciaio riciclato, contenitori colorati, moduli componibili e sedute sfoderabili. Basso impatto ambientale, bassi costi di costruzione, lo stadio 974 è ecologico, il consumo di acqua è inferiore del 40% rispetto ad altre strutture. Un vero modello di design e sostenibilità. Inoltre è un passo importante nella progettazione di nuovi impianti sportivi.

Lo stadio può ospitare 40.000 persone ed è stato costruito vicino al porto di Doha, sul lato opposto dell’imponente skyline di West Bay. Al termine della Coppa del Mondo FIFA 2022, la struttura potrà essere smontata, caricata su navi e poi ricostruita altrove, o semplicemente smantellata per costruire altri edifici in giro per il mondo.il mondo dello sport da sempre è ricordato anche per gli investimenti infrastrutturali che si fanno durante le olimpiadi, i mondiali e le altre competizioni internazionali: un concetto di stadio “richiudibile e ricollocabile” potrebbe aprire a nuovi orizzonti di investimenti nel settore e anche ad una geolocalizzazione differenti delle più importanti competizioni mondiali.

Lo sport riapre i suoi confini non solo post covid ma anche “per un futuro” in continuo movimento.

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