(Money.it) Terminati gli esami di Maturità, non tutti gli studenti e le studentesse hanno abbandonato i libri. Infatti, concluso il proprio percorso alle superiori, migliaia di alunni già stanno pensando al proprio futuro, decidendo presso quale facoltà dell’Università immatricolarsi, preparandosi ai test d’ingresso.
Infatti, a seconda della facoltà e dell’ateneo scelti gli studenti potrebbero dover sostenere un test d’ingresso obbligatorio, il quale preclude la possibilità di accedere o meno al corso di laurea. Ciò vuol dire che nel caso in cui uno studente, o una studentessa, non superasse l’esame, sarebbe costretto – per quell’anno accademico – a non iscriversi in quella facoltà.
Il test d’ingresso, dunque, si trasforma per gli studenti in un vero e proprio incubo, si pensi al famigerato test di Medicina. Eppure, non tutte le facoltà prevedono il test obbligatorio. Infatti, esistono ben 3 tipologie di atenei in Italia:
- Università con facoltà ad accesso programmato e quindi con test d’ingresso obbligatorio per legge;
- Università senza test d’ingresso con facoltà a numero aperto;
- Università con test d’ingresso disciplinato dai singoli atenei.
Ciò vuol dire che se per alcune facoltà è obbligatorio, per altre, invece, non esiste l’obbligo e quindi la scelta ricade sul singolo ateneo che decide in base a una serie di fattori, come la tipologia di facoltà, il numero di posti in aula a disposizione e molti altri.
Ma quali sono le facoltà a numero aperto? Ecco tutto quello che c’è da sapere sul test d’ingresso e quali università non lo prevedono.
Università, quali facoltà hanno il test d’ingresso obbligatorio?
Essendo numerose le Università in Italia è più semplice elencare quali sono le facoltà ad accesso programmato che prevedono per legge l’obbligo del te
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