(Money.it) Ogni studente o studentessa, al momento di scegliere l’Università e il corso di laurea con il quale proseguire il proprio percorso di studi, è bene che tenga a mente quali sono le proprie inclinazioni, passioni ma anche le proprie esigenze e disponibilità economiche.
Ad esempio chi dovrà conciliare lo studio con il lavoro, dovrà informarsi bene sugli insegnamenti dello specifico corso di laurea, in quanto potrebbero essere totalmente o in parte soggetti all’obbligo di frequenza, uno dei primi ostacoli che gli studenti dovranno affrontare.
In linee generali solitamente sono le facoltà di stampo scientifico e medico dove ancora vige l’obbligo di frequentare le lezioni, ma non è sempre così. Alcuni corsi o laboratori nelle facoltà di stampo umanistico potrebbero esserlo e viceversa. È opportuno quindi leggere attentamente brochure e offerte formative delle Università.
Sono molteplici le domande che affollano la mente degli studenti su tale eventualità, ad esempio cosa accade se non si frequentano le lezioni dei corsi con obbligo di frequenza? Quali sono le facoltà e le Università senza tale obbligo? Di seguito tutto quello che occorre sapere a riguardo.
Obbligo di frequenza: cos’è e cosa comporta
L’obbligo di frequenza è una condizione sine qua non imposta degli atenei in alcuni corsi di laurea per poter sostenere gli esami.
Alcuni corsi di laurea, come Medicina ad esempio, prevedono che lo studente frequenti obbligatoriamente le lezioni frontali perché considerate imprescindibili per una preparazione completa. In questi casi, di solito è richiesta la presenza per il 70/80% delle ore di ogni corso obbligatorio, la percentuale però potrebbe variare.
È fondamentale sapere che se per motivi personali non si riesce a frequentare il corso per il numero di ore stabilite, non solo non si possono sostenere gli esami, ma è previsto che si debbano ripetere le lezioni a questi associate poiché le ore non sono cumulabili con quelle già sostenute in precedenza.
Nel caso in cui, però, si decida di frequentare un corso di laurea con frequenza obbligatoria ma allo stesso tempo si abbia la necessità di lavorare per mantenersi gli studi, è importante sapere che:
- chi lavora ed è iscritto all’Università ha diritto a beneficiare di 150 ore annuali di permesso studio;
- chi lavora può beneficiare de
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