(Money.it) Le banche di Piazza Affari sono in calo dopo la fuga dei depositi dalla First Republic Bank e l’incertezza sulla futura politica monetaria della Bce. Unicredit e Banco Bpm sono tra i peggiori titoli del Ftse Mib, in calo rispettivamente del 2,7% e del 2,6%. Nel resto d’Europa le cose vanno anche peggio, con Banco Santander in calo del 6%, Deutsche Bank di oltre il 3,5% e Ubs si attesta al -1,8%, in recupero dopo aver perso oltre 4 punti percentuali nel corso della mattinata.
Gli investitori cercano di valutare le parole degli esponenti della Bce riguardo all’aumento dei tassi, con alcuni che danno già per scontato un aumento a maggio di almeno 25 punti base. Andrea Enria, capo della vigilanza della Banca Centrale Europea, ha parlato nel pomeriggio di un’indagine in corso sui principali istituti di credito della zona euro per raccogliere dati sulle perdite non realizzate legate ai rapidi aumenti dei tassi di interesse. Enria ha spiegato che queste perdite hanno causato il crollo della Silicon Valley Bank il mese scorso e che la Federal Reserve sta considerando di porre fine a un’esenzione che ha permesso ad alcune banche di medie dimensioni di nascondere le perdite sui titoli in loro possesso.
Secondo Enria, una regolamentazione più stringente potrebbe ridurre il potenziale insorgere di problemi nell’area euro, ma la Bce ha ancora bisogno di dati più dettagliati per capire meglio la situazione. Queste indagini mostrano come la Bce stia monitorando da vicino le banche della zona euro per prevenire problemi eccessivi e garantire la stabilità finanziaria dell’intera area.
Fuga dei depositi da First Republic
First Republic ha subito una forte emorragia di depositi nel primo trimestre dell’anno dopo il f
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