Una soluzione immediata per sostenere i redditi più bassi: pane e pasta senza iva

Di Antonia De La Vega 3 minuti di lettura
PANE E PASTA SENZA IVA

Iva zero su i beni alimentari di prima necessità

L’effetto di costanti aumenti di prezzo: zero IVA su pane e pasta e riduzione  dal 10% al 5% su carne e pesce. E’ questa l’ipotesi su cui sta lavorando il governo Draghi, che si è ritirato e sta lavorando ma si è impegnato in un nuovo decreto agevolativo per far fronte agli effetti emergenziali dell’inflazione. Il piano, già predisposto dal ministero delle Finanze, prevede 4.000 milioni di euro, utilizzando parte dei 10.000 milioni di euro previsti dal provvedimento generale, ampiamente coperti dagli 8.500 milioni di euro incassati dall’adeguamento di bilancio.

IVA addizionale dovuta all’aumento dei prezzi per recuperare parte del potere d’acquisto eroso

L’idea è semplice. Utilizzare l’IVA addizionale dovuta all’aumento dei prezzi per recuperare parte del potere d’acquisto eroso. Si tratta di un provvedimento che potrebbe essere alternativo alla proroga del bonus di 200 euro e che andrà ad aggiungersi alla riduzione delle accise su benzina e gasolio già prorogata fino al 21 agosto. Con l’inizio della campagna elettorale è iniziata la corsa alla registrazione della paternità del provvedimento popolare.

Il sottosegretario di Stato Federico Freni (nella lista di Salvini al posto del giocatore leghista del Durigon). e il Sottosegretario alle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Gian Marco Centinaio (Lega) all’Economia afferma:  “Ripristinare l’Iva sugli alimenti di base come pane, pasta, latte, frutta e verdura e ridurre l’Iva su prodotti come carne e pesce dal 10 per cento al 5 per cento significa mantenere il potere d’acquisto, soprattutto per le persone con redditi più bassi, e quindi più ovviamente interessate da l’aumento del carrello. Si tratta di un provvedimento che aiuta nello specifico le famiglie, soprattutto quelle meno favorite, che risentono maggiormente degli effetti dell’inflazione. Una risposta immediata a tanti italiani in difficoltà, che riteniamo sia più efficace della conferma di un bonus di 200 euro”.

Il viceministro dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, portavoce di Insieme per il Futuro, riassume il panorama: “Questo è il lavoro che stiamo facendo. Ne parlo da un paio di mesi, abbiamo un’inflazione totale, mai a un livello così alto dal 1986. È un fenomeno che mina molto il potere d’acquisto degli italiani. È in alcuni e, quindi, una delle cure per l’inflazione è proprio questa. L’ho detto in questi mesi anche perché nel 2023, da del 2023, l’Europa ci ha chiesto di riformare l’Iva ed è per questo che ho proposto, ho proposto di prevederlo”.

 

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