(Money.it) Crisi banche e turbolenza finanziaria: a che punto siamo?
Gli interrogativi rimangono in primo piano, nonostante le Borse indichino un ritorno a una cauta tranquillità. Il punto è che la fiducia degli investitori nel settore bancario è rimasta fragile e l’Europa stessa, più volte chiamata fuori dal pericolo della trappola instabilità, è in stato di osservazione.
Non a caso, la Bce tramite il capo vigilanza Enria ha affermato che la recente disfatta finanziaria ha evidenziato la necessità di un maggiore controllo normativo su alcuni aspetti. Negli Usa, i principali regolatori bancari stanno per garantire al Congresso che il sistema finanziario complessivo rimane su una base solida dopo i recenti fallimenti bancari, ma rivedranno le loro politiche nel tentativo di prevenire futuri crolli.
Ora, dinanzi a una certa volatilità, gli analisti si stanno chiedendo se il mercato sia guidato dal sentimento piuttosto che dai fondamentali quando si tratta di scontare i timori di una crisi bancaria sistemica.
Crisi bancaria globale: arriverà oppure è un bluff?
Sara Devereux del colosso della gestione patrimoniale Vanguard ha diffuso alcune considerazioni su cosa sta succedendo: “La crisi attuale non è come quella di Lehman Brothers. Le banche hanno avuto problemi di gestione del rischio con le attività tradizionali. I tassi in rapido aumento hanno messo in luce queste debolezze. Le banche sono state costrette a diventare venditori, realizzando perdite dopo che i loro investimenti obbligazionari erano ben al di sotto del valore nominale”.
Il suggerimento del’esperta è che SVB e Credit Suisse potrebbero essere ancora in piedi oggi se non avessero perso la fiducia dei loro clienti, come evidenziato dai
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