Un volo fantasma impatta comunque sull’ambiente

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura

Aerei anche vuoti costretti a partire: inquinano come 600 auto  impattano sull’ambiente 

Circa 100.000 sono i voli vuoti che partano comunque generando un inquinamento che supera i due milioni di tonnellate di CO2. Un paradosso generato da regole che non pensavo al grande impatto che si ha sull’ambiente.

Lo sintetizza bene Carsten Spohr, CEO di Lufthansa, durante un’intervista alla stampa tedesca: “Dovremo effettuare 18.000 voli extra non necessari solo per assicurarci i diritti di decollo e atterraggio”. I voli fantasma di Lufthansa causeranno 360 mila tonnellate di CO2 emesse sul nostro globo in un momento in cui si cercano soluzioni per salvare la natura e per ridurre l’impatto delle nostre abitudini sull’ecosistema.

Abolizione della plastica monouso, iniziative  per difendere il mare, diffusione del turismo sostenibile eppure nessuno guarda ai cieli e cerca soluzioni per questa forma e dispendiosa forma di inquinamento ed i voli fantasma continuano i loro viaggi solitari tra le nuvole. Negli gli utenti, sempre più attenti al tema, cresce la ricerca di mete pensate per avere un minore impatto sull’ambiente.

Facciamo un po’ di conti: un aereo di linea inquina mediamente come 600 auto. Se immaginiamo che solo questo inverno sono decollati oltre 100.000 voli fantasma costretti a partire senza passeggeri per rispettare le regole di un sistema non ecosostenibile, comprendiamo quanto sia auspicabile e necessaria una riforma in tal senso. Il tutto per seguire il regolamento del 1993 dell’Unione Europea.

Le compagnie aeree infatti devono far volare i propri aerei per non perdere il diritto di utilizzare i principali aeroporti europei, in caso contrario gli spazi vengono riassegnati automaticamente a compagnie concorrenti.  La regolamentazione attuale prevede che aerei sono costretti a utilizzare come minimo il 50% degli slot orari a loro disposizione, per non perdere il diritto sulle tratte e gli orari più vantaggiosi e di maggior affluenza. Occorre rivedere le regole pensate nel 1993 alla luce dei conteggi attuali: secondo Greenpeace, infatti, 100.000 voli  producono un impatto sull’inquinamento di due milioni di tonnellate di CO2, pari a 1.400.000 auto.

 

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