In base all’articolo 2345 del Codice civile, l’atto costitutivo di una società per azioni (SPA) può stabilire l’obbligo per i soci di eseguire prestazioni accessorie, non consistenti in denaro. Anche se tale norma è specifica per le SPA, il Consiglio Notarile di Milano ha confermato che essa può essere applicata anche alle società a responsabilità limitata (SRL).
Inquadramento fiscale
Una volta stabilita la legittimità delle prestazioni accessorie, è importante considerare l’inquadramento fiscale di queste prestazioni. Secondo l’Agenzia delle Entrate, tali prestazioni devono essere considerate come collaborazioni coordinate e continuative, equiparabili a redditi di lavoro dipendente.
Implicazioni per i soci
Per i soci che effettuano prestazioni accessorie, ciò significa che devono essere trattati fiscalmente come lavoratori dipendenti, con tutte le relative implicazioni previdenziali e fiscali. Questo inquadramento è importante anche per la società, poiché gli importi corrisposti ai soci per tali prestazioni sono considerati come costi deducibili e influenzano la base imponibile IRAP.
Utilizzo delle prestazioni accessorie
Le prestazioni accessorie sono spesso utilizzate dalle società di capitali per superare l’impossibilità di inquadrare gli amministratori come lavoratori dipendenti. In questo modo, le società possono garantire ai propri soci un compenso aggiuntivo senza doverli assumere come dipendenti.