Non sarà discusso lunedì il prospettato divieto di importare petrolio dalla Russia. La voce arriva dal cuore dell’Unione Europea
L’Unione Europea vara, con una certa fatica, il quinto pacchetto di sanzioni economiche contro la Russia e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen va con Josep Borrell a Kiev da Volodymyr Zelensky, il Consiglio però si blocca su di un punto specifico: il prospettato divieto di importare petrolio dalla Russia. L’Alto Rappresentante aveva annunciato ieri mattina, alla Nato, che se ne sarebbe parlato nel Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo a Lussemburgo.
Silenzio assoluto : il tema non sarà sul tavolo del Consiglio di lunedì, ha precisato oggi un alto a funzionario Ue.
Un errore di comunicazione o di strategia? Perché, mentre von der Leyen è da Zelensky, i media non si concentrano sulla notizia secondo la quale l’Ue mette al bando il carbone russo, ma solo su quella che non vieterà l’import di petrolio dalla Russia.
Il carbone fa meno audience del petrolio? Intanto dall’UE e da Borrell afferma: “Sull’energia continuiamo a discutere abbiamo una dipendenza enorme dai combustibili fossili russi. Se si prende la strada di vietarne le importazioni, occorrono piani di emergenza”.
Inoltre la Russia potrebbe avere altri acquirenti: “vendere a est” quello che non riesce a vendere a ovest. Ma ci sarebbero degli scotti da pagare: il gasdotto Power of Siberia, che collega la Russia con la Cina, ha una portata limitata, Inoltre, i cinesi pagano ai russi il gas molto meno di quanto lo pagano gli europei.
Non si discuterà quindi lunedì il tema dell’import di petrolio che non sarà sul tavolo dei ministri perché tra i Paesi non c’è l’unanimità, perché un bando all’import di petrolio, e in prospettiva di gas, avrebbe costi ingenti. E per approvare nuove sanzioni serve l’accordo di tutti. Il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia approvato oggi dall’Ue per la guerra in Ucraina, come anticipato da von der Leyen, prevede anzitutto il divieto di acquistare, importare o trasferire carbone e altri combustibili fossili solidi nell’Ue se arrivano dalla Russia o sono esportati dalla Russia, a partire da agosto 2022. Le importazioni di carbone da Mosca all’Ue attualmente valgono circa 8 mld di euro l’anno.