Concessioni Balneari: L’Italia è invitata da Bruxelles a procedere rapidamente per fare rispettare diritto europeo
I rilievi della Commissione europea non esimono le concessioni demaniali per gli stabilimenti balneari, dopo la decisione del governo di tenere le ‘spiagge’ fuori da ddl concorrenza, approvato ieri in Consiglio dei ministri. Le parole della portavoce per il Mercato interno della Commissione, Sonya Gospodinova sono giunte a Roma. “La Commissione europea è al corrente dei recenti sviluppi nella legislazione italiana. E’ prerogativa delle autorità italiane decidere come affrontare la riforma del regime delle concessioni balneari”.
Ma il governo non sarà certo inattivo. Nonostante la Lega parli di pericolo evitato, infatti, spiegano fonti governative, la linea non è lasciare in attesa il nodo balneari, passando la patata bollente al prossimo leader. Si opta bensì attendere la sentenza del Consiglio di Stato, e, in base a quella, calibrare l’intervento da attuare, così da muoversi nel tracciato di quanto deciderà l’organo di giustizia amministrativa guidato da Filippo Patroni Griffi.
Occorre ricordare che il governo gialloverde guidato da Giuseppe Conte ha prolungato fino al 2034 le attuali concessioni demaniali marittime, un business che tocca circa diecimila stabilimenti balneari. Un prolungamento dei tempi di ben 15 anni rispetto al quale l’Antitrust ha chiesto al governo una modifica urgente.
La palla passa quindi nelle mani del Consiglio di Stato, anche se, al momento, una delle ipotesi più accreditate è il rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia europea. Con tempi supplementari che finirebbero per far slittare anche un eventuale intervento dell’esecutivo.
Le spiagge, in realtà, nel provvedimento varato dal governo ieri non sono state totalmente bypassate. Rientrano, infatti, nell”operazione trasparenza’ voluta da Draghi, con una ‘mappatura’ delle concessioni, a partire da durata e canone, che potranno essere note a qualsiasi cittadino decida di venirne a conoscenza.
Le spiagge non hanno alcuna condizionalità sul Recovery e i fondi legati al Next Generation Eu: la riforma della concorrenza che ha ottenuto il disco verde del Cdm risponde alle richieste di Bruxelles, il PNRR non risentirà infatti dell’assenza di regole nuove per le concessioni balneari.