Ucraina: Non una semplice guerra, ma un genocidio

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura

Parole che fanno male all’Europa ma anche a tutto il globo quelle di Iryna Mykychak, Vice Ministra della Salute in Ucraina

La Vice Ministra della Salute in Ucraina Iryna Mykychak,  si appella alla comunità internazionale ed all’Italia e afferma: “Ringraziamo Italia e altri paesi per aiuto, ma si chiuda cielo o è catastrofe umanitaria. Abbiamo bisogno di kit emergenza e medicine per malati cronici. Sullivan-Jiech? Ogni paese può giocare suo ruolo, unica nostra aspettativa è la pace. In Ucraina sono in corso una guerra contro i civili ed un genocidio. Quello russo è un attacco al nostro paese, all’intero mondo civilizzato ed all’Europa. I bombardamenti di ieri, a pochi chilometri dal confine con la Polonia, ne sono la testimonianza. Oltre alle vittime del fuoco nemico, gli attacchi privano intere comunità di assistenza sanitaria mettendo a rischio la vita delle persone, feriti, malati gravi, pazienti cronici ed oncologici…Si faccia il possibile per fermare questa guerra. Ringraziamo per tutto l’aiuto che arriva dall’Italia e dagli altri paesi. E per l’accoglienza offerta agli ucraini sfollati dal Paese. Abbiamo bisogno di aiuto. Qui non è in gioco la qualità dell’assistenza sanitaria ma la possibilità di accedervi a partire da alcune aree del paese rase al suolo o continuamente sotto il fuoco nemico. Ospedali, ambulanze, infrastrutture civili sono state bombardate, danneggiate o distrutte perché i russi vogliono distruggere i servizi pubblici del Paese. Il nostro network ospedaliero reagisce, lavorando giorno e notte senza sosta. Anche i centri clinici nelle retrovie, in aree più sicure, intervengono mandando al fronte le loro equipe sanitarie. Ma sono in perenne stato di allarme a causa delle sirene e della necessità di spostarsi con i pazienti nei bunker. La mobilitazione è generale. Ci sono tuttavia tante città, come Mariupol, dove non abbiamo accesso ed è impossibile usare i corridoi. Lì la catastrofe umanitaria è immensa. Per le vittime dei bombardamenti, per i pazienti cronici ad esempio in emodialisi o oncologici, che rischiano di morire se non sostenuti da cure. E’ indispensabile – prega – chiudere il cielo dell’Ucraina o aumenterà il numero delle persone che devono lasciare il Paese, fermo restando che siamo ovviamente grati ai paesi ospitanti”.

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