UBS: in arrivo spin-off e IPO attività svizzere di Credit Suisse

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

UBS sta studiando la possibilità di effettuare uno spin-off delle attività svizzere di Credit Suisse, con successiva IPO. È quanto ha riferito il blog finanziario di Zurigo Inside Paradeplatz oggi, che ha aggiunto che la prima banca elvetica ha assunto JPMorgan per esplorare questa possibilità e preparare un eventuale sbarco in Borsa. Questo comporterebbe la sopravvivenza di Credit Suisse come banca indipendente, mentre UBS non avrebbe bisogno di consolidare l’unità svizzera potendo gestire la sua partecipazione. In tal caso, l’IPO implica una diluzione della quota, sebbene verrebbe mantenuta la maggioranza.

Se venisse attuata, questa sarebbe una delle principali mosse del nuovo amministratore delegato di UBS Sergio Ermotti, che ha preso il comando della banca per dirigerla nella delicata fusione da 3 miliardi di franchi con l’istituto di credito finito in default. La scorsa settimana il vicepresidente di UBS, Lukas Gähwiler, aveva detto in occasione dell’assemblea generale che bisognava prima completare l’acquisizione e poi prendere le decisioni strategiche sulle attività svizzere. In linea di massima, il vicepresidente del Consiglio di Amministrazione aveva precisato che “tutte le opzioni sono sul tavolo”. La reazione alla Borsa di Zurigo da parte delle azioni delle due banche svizzere è stata fiacca. Sia UBS che Credit Suisse viaggiano sulla parità oggi alla piazza finanziaria di Zurigo.

UBS: cosa comporta la separazione delle attività svizzere di Credit Suisse

Qualora si dovesse arrivare a una separazione delle attività svizzere di Credit Suisse con successiva entrata in Borsa, si eviterebbero problemi relativi all’esercizio di posizioni anti-concorrenziali criticate da molti. Tra l’altro, tale scenario potrebbe anche far venir meno l’ipotesi di uno sterminio di posti di lavoro paventato dagli osservatori di mercato. In uno studio recente, gli analisti di JP Morgan hanno stimato in almeno 10 miliardi di dollari il valore delle attività domestiche di Credit Suisse, che “costituiscono una sorta di copertura per UBS tenuto conto di varie imponderabilità della complessa integrazione” con la banca un tempo rivale.

Una fusione odiata dagli svizzeri

La possibilità per Credit Suisse di operare con il vecchio marchio potrebbe essere un obiettivo gradito, in un clima comunque molto tumultuoso. La fusione voluta dal governo svizzero e dalla Swiss National Bank per salvaguardare la stabilità del sistema finanziario del Paese e che ha avuto il prezzo di una garanzia di 200 miliardi di franchi, non è andata giù a molti. Un recente sondaggio da parte della società di ricerca politica gfs.bern ha riportato come la maggiora


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