(BorsaeFinanza.it) Le azioni UBS crollano alla Borsa di Zurigo questa mattina, perdendo il 4,2% dopo la pubblicazione dei conti del primo trimestre 2023. Il gruppo bancario svizzero ha riportato un afflusso di 28 miliardi di dollari da parte dei clienti più facoltosi nei mesi precedenti all’accordo di acquisizione della banca rivale Credit Suisse che era sull’orlo del collasso. Nei dieci giorni successivi all’annuncio di fusione, nella gestione patrimoniale di UBS sono arrivati 7 miliardi di dollari, mentre durante tutto il primo trimestre nella stessa unità i clienti di Credit Suisse hanno ritirato ben 53 miliardi di dollari.
Insomma, sembra che una buona parte del denaro in fuga dall’istituto elvetico salvato in extremis sia confluito verso la più grande banca svizzera. Questo compensa il profitto più debole di oltre tre anni che è stato riportato nella trimestrale di UBS. “Gli afflussi sono un segno di fiducia dei nostri clienti e il denaro non è provenuto solo da Credit Suisse, con gli Stati Uniti come motore principale”, ha dichiarato Sergio Ermotti, nuovo amministratore delegato di UBS. Tuttavia, i ricavi dell’attività patrimoniali hanno mancato le stime ed Ermotti non esclude una potenziale recessione tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024.
Trimestrale UBS: ecco tutti i numeri nel dettag
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