Tredicesima: a chi spetta, quando viene pagata e a quanto ammonta

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Finanza ed economia

(BorsaeFinanza.it) Ogni fine anno, per i fortunati a cui spetta, è tempo di incassare la tredicesima, famosa anche come gratifica natalizia. Un tempo volontaria, ovvero elargita dal datore di lavoro senza alcun vincolo di obbligatorietà e come regalo poco prima delle festività, la tredicesima è diventata una certezza garantita a tutti i lavoratori dipendenti (che siano con contratto a tempo determinato o indeterminato) a partire dal 1960 con un decreto dell’allora Presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi. Ma di preciso a chi tocca questa preziosa mensilità extra in busta paga, a quanto ammonta e quando viene erogata?

A chi spetta la tredicesima

A differenza della quattordicesima, riservata ad alcuni lavoratori del settore privato e a quei pensionati che ne hanno diritto, la tredicesima spetta a tutti i dipendenti del privato come del pubblico assunti con contratto a tempo determinato e indeterminato. Il bonus è corrisposto anche per eventuali periodi di assenza retribuita come nelle situazioni di congedo matrimoniale e di maternità, cassa integrazione, assenze per malattia ed infortuni. Viceversa, non maturano ratei il congedo parentale, l’assenza per aspettativa non retribuita e per malattia del bambino.

Sono esclusi dalla tredicesima i lavoratori autonomi (come i liberi professionisti con Partita IVA, gli imprenditori, gli artigiani, i soci di cooperativa, gli agenti e rappresentanti di commercio) e quelli parasubordinati, ossia che svolgono attività a progetto e in autonomia dal collaboratore ma con continuità e in coordinamento con il committente. La mensilità aggiuntiva non è prevista per i ricettori dell’AUUF (l’Assegno Unico e Universale Figli) e del Reddito di Cittadinanza.

Nel 2022, per fare un esempio, la tredicesima è stata riconosciuta a 33,9 milioni di italiani, dei quali 17,8 milioni di lavoratori dipendenti e 16,1 milioni di pensionati, per un gettito complessivo di 46,9 miliardi di euro. In media, l’extra del 2022 è stato più ricco per il taglio del cuneo fiscale fino al 2% per i redditi inferiori a 35.000 euro e con l’incremento della soglia di esenzione dei fringe benefits, ma questo aumento è stato controbilanciato dalla


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