Il peggio non é ancora passato, tra 2 o 3 settimane attendiamo il picco in Italia di casi Omicron
Il direttore regionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per l’Europa, Hans Kluge ci spiega che: “In Paesi come l’Italia, il picco di Omicron sarà raggiunto in “due-tre settimane e poi comincerà a scendere. Terminerà prima di quanto previsto e in Paesi come il Regno Unito e Malta è già stato raggiunto. Non si può scappare dalla variante, visto il numero di persone non vaccinate, si stima che tra gennaio e maggio 40 paesi su 53 prima o poi subiranno un elevato stress sulle strutture sanitarie, a causa dell’elevato numero di ricoveri e di terapie intensive occupate, e per il contagio degli addetti alla sanità. Questo è un “momento cruciale. E’ importante che Paese per Paese si valuti o rivaluti il protocollo dei tamponi e della quarantena. Questa è una fase nella quale si deve passare alla “riduzione dei ricoveri e dei decessi, ma non più della trasmissione. Dobbiamo evitare problemi sanitari a scuole e economia”.
Secondo gli esperti quindi nessuno potrà sfuggire al Sars-Cov2 perché in fondo l’immunità si ottiene o attraverso il vaccino, oppure col contagio naturale, a causa della altissima velocità di trasmissione di Omicron.
Kluge afferma che “è molto importante che si decida per la vaccinazione”, perché ci sono le prove che le persone vaccinate hanno 10 volte meno probabilità di sviluppare malattie gravi o morire. La traiettoria seguita dal ministro della Salute Roberto Speranza per fronteggiare l’ondata di Omicron è quella giusta. La vaccinazione, le dosi booster, l’uso delle mascherine e il grande monitoraggio e l’accesso ai farmaci antivirali”.
Inoltre Kluge si sofferma sull’importanza di tutelare la presenza nelle scuole nonostante l’epidemia: “è importantissimo che le scuole siano le ultime a chiudere e le prime a riaprire. In questa fase della pandemia, dice, serve sia una leadership politica che responsabilità civile”.