(Money.it) Di norma i familiari cercano di agire l’uno negli interessi dell’altro, spesso con le migliori intenzioni ma talvolta arrogandosi dei diritti che non competono loro. Il tema della tossicodipendenza è molto sensibile a queste dinamiche, dato che, quasi per definizione, il soggetto non vuole ricevere le cure e disintossicarsi, o perlomeno non si sente pronto a un impegno nel lungo periodo.
È poi vero che gli esperti considerano la volontà del tossicodipendente come un aspetto essenziale, tanto che tutti gli approcci terapeutici adottati nel nostro Paese si basano sulla collaborazione. Cosa fare, però, se questa collaborazione non arriva?
Obbligare il tossicodipendente a disintossicarsi sembrerebbe la soluzione migliore – anche se gli esperti non ne sarebbero certi – senza aspettare che la persona si decida, continuando nel frattempo a danneggiare la propria salute. Vediamo allora cosa dice la legge sulla possibilità della famiglia di obbligare il tossicodipendente a disintossicarsi.
La famiglia può obbligare un tossicodipendente a disintossicarsi?
Sebbene si tratti di una risposta indigesta, la famiglia non può obbligare un tossicodipendente a disintossicarsi. Non conta che l’obbiettivo sia di tutelare la salute e il benessere di un proprio caro, ai fini della legge è prioritaria la libertà di scelta di una persona, anche se malata.
La tossicodipendenza è infatti stata definita come una malattia cronica recidivante, ma non per questo dà atto ai familiari di agire contro la volontà dell’interessato. Tanto meno questo potere è in capo agli operatori sanitari, per i quali il consenso è la base di partenza per qualsiasi procedura.
È vero che in determinati casi sono i familiari a prestare il consenso per il paziente, ma si tratta di una questione complessa, limitata agli interventi salva-vita nel senso più letterale del termine. Il diritto alla libera scelta anche in tema di salute è tutelato dalla nostra Costituzione e in particolare dall’articolo 32, secondo cui “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario”.
È poi vero che esistono delle deroghe a questo diritto, infatti la legge può in determinati casi obbligare i tr
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