(Money.it) Come in tempi di Covid-19, lo smart working e la cassa integrazione vengono invocate come soluzione per la tutela della salute dei lavoratori – stavolta però la causa non è legata all’emergenza sanitaria ma alle temperature. A proporre queste misure in risposta al caldo senza precedenti è il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, risponde assicurando di voler «intervenire potenziando gli strumenti già esistenti e disegnando ulteriori strategie» e lo fa aprendo un tavolo di confronto per la gestione integrata degli interventi contro il caldo per definire misure e buone prassi, comprese nuove forniture di dispositivi di protezione individuale e supporti anticalore. Manca ancora però un vero e proprio protocollo d’intesa che delinei le tempistiche.
In tal senso l’attenzione è proiettata sulla nuova convocazione di martedì 25 luglio, data in cui dovrebbe concretizzarsi un prospetto congiunto in linea con le indicazioni fornite dal Ministero della Salute, dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), dall’Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) e dalle parti sociali (associazioni di categoria dei datori di lavoro e sindacati).
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