(BorsaeFinanza.it)
Il grande investitore William Ackman sta puntando contro i titoli di Stato USA a 30 anni. Lo ha dichiarato lo stesso investitore miliardario, che con il suo hedge fund Pershing Square Capital Management intende coprirsi dall’impatto di tassi d’interesse a lungo termine più alti. Su X, ex Twitter, Ackman ha scritto che l’inflazione americana di lungo termine non sarà del 2%, come è nell’obiettivo della Federal Reserve, ma si assesterà al 3%. Il motivo è che ci saranno costi più alti per la difesa e la transizione energetica, oltre che un maggiore potere contrattuale dei lavoratori.
Per Ackman, questo significa che il rendimento dei titoli di Stato USA a 30 anni potrebbe salire fino al 5,5% in tempi anche abbastanza brevi. L’ultima chiusura del rendimento dei Treasury trentennali è stata del 4,16%, la più elevata del 2023. Il 57enne newyorchese ha precisato che la posizione del fondo è costruita attraverso opzioni piuttosto che con la vendita di obbligazioni allo scoperto.
Titoli di Stato USA: la mossa di Ackman e il downgrade del debito USA
Le considerazioni di Ackman arrivano dopo che l’agenzia di rating Fitch ha declassato il debito degli Stati Uniti da AAA ad AA+, generando disappunto da parte delle istituzioni americane e sorprendendo il mercato. La decisione della società statunitense ha innescato la fuga dalle attività a rischio come le azioni e ha attirato gli investitori verso beni rifugio come oro, dollaro e titoli di Stato USA. Il fondatore e amministratore delegato di Pershing Square non è entrato nel merito della decisione di Fitch, ma la scelta di prendere posizione contro i T-Note a 30 anni potrebbe in qualche modo essere collegata con il debito americano.
Ackman è noto per alcune operazioni in controtendenza. Nel 2020 ad esempio è stato tra i pochi ad anticipare il cigno nero del Covid-19 mettendosi in copertura sui mercati finanziari e portando 2,6 miliardi di dollari di guadagno al suo fondo. “Le migliori coperture sono quelle in cui investiresti comunque anche se non avessi bisogno della copertura”, ha scritto Ackman.
Altre opinioni
Diversi analisti non credono che la decisione di Fitch di abbassare il merito creditizio degli Stati Uniti possa impattare più di tanto sui titoli di Stato USA. Secondo Eric Winograd, capo economista di AllianceBernstein a New York, “nessuno sta seriamente considerando la prospettiva che gli Stati Uniti non riescano mai a pagare il loro debito”. Quindi, “continuerà ad esserci domanda sia di titoli del Tesoro a lungo termine che a breve termine, e non vedo questo downgrade come un segnale significativo di eventuali problemi futuri”,
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