Tirocinio, apprendistato e praticantato: quali sono le differenze

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Tirocinio, apprendistato, e praticantato hanno molte differenze tra di loro. Si potrebbe pensare, a prima vista che si tratti più o meno dello stesso tipo di collaborazione lavorativa o contratto, ma la realtà è differente.

Queste tre tipologie di collaborazioni infatti hanno scopi e regole differenti, e non andrebbero confusi tra di loro. Se è vero che tutte e tre queste esperienze lavorative, solitamente, si incontrano all’inizio della propria carriera, a parte hanno ben poche similitudini. Diritti e doveri delle persone coinvolte cambiano a seconda che si tratti di un tirocinio, un apprendistato, oppure un praticantato, così come cambiano i risultati che se ne possono ottenere.

Vediamo quindi quali sono le differenze principali, qual è lo scopo di ognuna, e come funzionano.

Tirocinio, apprendistato, praticantato

Quando si accetta un contratto o una collaborazione di lavoro in una di queste forme è bene essere consapevoli fino in fondo di cosa si tratta, per poter essere anche a conoscenza dei propri diritti e possibili futuro.

In breve:

  • il tirocinio, o stage, è un periodo che può durare minimo due mesi, fino a un anno. Viene svolto appoggiandosi a un ente di formazione, prevede regole apposite e richiede la presenza di un progetto formativo. Si tratta infatti di un periodo di formazione professionale, che non è detto si concluda con l’assunzione del tirocinante. Prevede un’indennità minima, e non è considerato un rapporto lavorativo;
  • l’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’apprendista quindi ha tutti i diritti previsti per i normali lavoratori, come i giorni di malattia o di ferie. L’apprendistato si può cominciare al massimo a 29 anni e 364 giorni di età, al contrario del tirocinio, dove non esistono limiti;
  • il praticantato, infine, non è un rapporto di lavoro, bensì un percorso di formazione pratica. Il fine di questo percorso è l’iscrizione a uno specifico albo professionale, permettendo l’accesso all’esame. Il praticamente generalmente non è pagato, tranne che in casi particolari in cui è richiesto specificatamente dall’albo e ha una

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