Tim: La proposta di Kkr non rispecchia il valore reale dell’azienda

Di Alessio Perini 2 minuti di lettura

Da fonti vicine a Vivendi rispetto alla manifestazione di interesse avanzata da Kkr per Tim si evince che la proposta di Kkr non rispecchia il valore reale dell’azienda. La Kkr, società di private equity americana che ben conosce il mercato italiano detenendo il 37,5% di FiberCop, aveva presentato una manifestazione di interesse per il 100% di Tim 

La proposta di Kkr , non vincolante e indicativa, era di acquistare il 100% delle azioni ordinarie e di risparmio della società al prezzo di 0,505 euro ciascuna. Non si tratta peraltro di una scalata ostile, bensì “amichevole”  termine utilizzato dalla stessa azienda americana come aggettivo qualificativo della sua offerta. La società  KKR ha dato quattro settimane di tempo per dare una risposta. Entro la fine dell’anno 2021, dunque, sapremo se la TIM passerà nelle mani USA o se invece resterà in  mani Europee.

La media company francese giudica insufficiente la proposta di KKR rispetto al reale valore del gruppo telefonico. Come si legge in una lettera firmata da Slc Cgil Fistel Cisl e Uilcom Uil inviata ai dirigenti dell’azienda Luciano Sale, Human Resources, Organization & Real Estate e Giovanni Pipita Trade Union Relations: “i sindacati delle tlc avviano le procedure di legge per la proclamazione dello stato di agitazione e le iniziative di sciopero a sostegno della vertenza in oggetto in tutte le aziende italiane del Gruppo Tim”.

Nelle motivazioni delle procedure di raffreddamento si indicano “incertezze societarie e possibile ennesimo cambio di proprietà. Difesa dei perimetri occupazionali e Piano industriale di rilancio aziendale”. Conclude la lettera dei sindacati: “A tal fine si richiede l’incontro previsto dalle procedure in oggetto.  Oggetto, specifica la missiva, sono le “procedure di raffreddamento ai sensi delle Leggi 146/90 e 83/2000 ed in base all’art.4 della delibera di modifica della Regolamentazione Provvisoria adottata dalla Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali (Seduta del 15novembre 2007)”.

 

 

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