(BorsaeFinanza.it)
Dopo alcune settimane di silenzio torna la speculazione sulla rete Tim. Secondo i rumors delle ultime ore Cassa depositi e prestiti sarebbe pronta ad alzare di 2 miliardi di euro l’offerta sull’asset della compagnia telefonica, portando l’ammontare complessivo a oltre 20 miliardi di euro. A impattare sull’eventuale rialzo dell’offerta potrebbe essere stata anche la documentazione inviata lo scorso weekend dagli advisor della società sia a Cdp che a Kkr. Al suo interno è presente il nuovo piano industriale di NetCo, la società che non solo custodisce la rete ma anche Sparkle, aggiornato al 2030 e rivisto in scia alle nuove tariffe per l’affitto della rete.
Ricordiamo che le offerte migliorative e non vincolanti sono attese entro il prossimo 18 aprile e il punto cruciale sarebbe riuscire a soddisfare l’azionista di maggioranza Vivendi, che da sempre valuta l’infrastruttura non meno di 30 miliardi di euro. Da sottolineare infine come l’eventuale nuova offerta da parte di Cdp potrebbe aprire le porte a una “battaglia” con Kkr, la cui offerta rimane al momento ferma sui 18 miliardi di euro.
Azioni Tim: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le reazioni dell’azione a queste indiscrezioni. Con volumi ancora bassi è una giornata all’insegna degli acquisti quella odierna per il titolo Tim, con i prezzi che si portano sui massimi delle ultime due settimane oltre area 0,29 euro. Nel breve termine una conferma sopra queste aree resistenziali dovrebbero far proseguire il recupero in direzione degli 0,305-0,31 euro, dove transita la trendline rialzista che parte dai minimi di dicembre 2022. Nel caso in cui anche quest’ultimi livelli dovessero essere superati, si aprirebbero per l’azione le porte ad un ritorno sui massimi degli ultimi 12 mesi situati nei pressi degli 0,325 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle quest’ultime aree, che si avrebbe una ripresa del trend rialzista partito nell’ottobre dello scorso anno con possibili allunghi fin verso gli 0,35-0,36 euro, che rappresentano i massimi di marzo 2022.
Al contrario un ritorno delle quotazioni sotto i minimi degli ultimi 2 mesi situati in area 0,272 euro, spingerebbero velocemente il titolo prima a chiudere il gap-up lasciato aperto il 2 febbraio scorso nei pressi degli 0,268 euro e successivamente in direzione degli 0,257 euro. Nel caso in cui questi sostegni dovessero essere rotti, aumenterebbero prima le chance della chiusura di un ulteriore gap rialzista formatosi il 30 gennaio 2023 nei pressi
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