TFR colf e badanti: come si calcola e quando va pagato

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Come è noto, la prestazione di lavoro domestico di una colf o di una badante risponde a un bisogno personale del datore di lavoro e dei suoi familiari o conviventi. Se la colf si occupa tipicamente delle classiche faccende domestiche e delle incombenze quotidiane legate all’abitazione familiare – come pulizia e commissioni – la badante, invece, è quella figura che viene assunta al preciso scopo di assistere una persona del nucleo familiare, tipicamente un soggetto disabile o comunque non autosufficiente e/o anziano.

Ordinariamente la prestazione di lavoro è svolta all’interno dell’abitazione del datore, in regime di convivenza o di non convivenza. Ebbene ad un certo punto può darsi il caso che le parti, di comune accordo, non intendano proseguire con il rapporto, oppure può aversi la scadenza del contratto a tempo determinato o, ancora, la lavoratrice potrebbe essere licenziata per una qualche ragione. In questi casi entra in gioco il TFR, o trattamento di fine rapporto, proprio come accade per gli altri lavoratori subordinati.

Dato il suo oggettivo rilievo, di seguito ci focalizzeremo dunque sul TFR colf e badanti, chiarendo come funziona, quando viene erogato e come va calcolato. I dettagli.

Che cos’è il TFR e la sua finalità

Prima di vedere da vicino il caso del TFR colf e badanti e il suo funzionamento, è importante ricordare che cos’è in generale il trattamento di fine rapporto. Ebbene, nato come indennità proporzionata agli anni di servizio del lavoratore subordinato (e dovuta anche in caso di sua morte), il trattamento per lungo tempo ha avuto l’essenziale scopo di assicurare al lavoratore un sostegno economico nel periodo tra la perdita del lavoro e la ricerca di una nuovo lavoro.

Tuttavia con il passare degli anni, ha prevalso a ben vedere la componente retributivo-previdenziale del TFR. Conosciuta anche come “indennità di anzianità” o “liquidazione”, nel tempo detta somma di denaro venne così intesa come erogazione al dipendente a coronamento della vita lavorativa e degli anni di carriera presso uno stesso datore – e dunque non più come aiuto o sostegno per traghettarlo da un’occupazione ad un’altra.

Il riferimento normativo principale in tema di trattamento di fine rapporto è la legge n. 297 del 1982 ma, come meglio vedremo più avanti, c’è una disciplina ad hoc sul TFR all’interno del Ccnl colf e badanti, all’art. 41.

Anticipiamo anche che il trattamento di fine rapporto è dovuto sia ai lavoratori domestici fissi, o conviventi, sia ai lavoratori domestici a ore e deve essere proporzionato alle ore di lavoro effettivamente svolte.

Il TFR colf e badanti è sempre obbligatorio? Quando va versato?

Per quanto riguarda la specifica categoria degli assistenti e delle assistenti domestiche, ovvero colf e le badanti, sussiste un vero e proprio diritto al TFR, come accade per la generalità dei lavoratori subordinati. Non vi sono dubbi a riguardo: il trattamento di fine rapporto va sempre versato e deve essere corrisposto alla cessazione del rapporto di lavoro.

Molto importante ricordare che detto diritto non può subire limitazioni: il TFR deve essere sempre corrisposto alla colf, o alla badante, indipendentemente dalla causa che ha portato alla fine del rapporto. Pertanto vale anche in caso di dimissioni o di licenziamento per giusta causa per rottura del rapporto di fiducia con il datore, oltre che in caso di termine del contratto a tempo determinato e di risoluzione consensual


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