(Money.it) L’Ucraina come una sorta di antipasto di una terza guerra mondiale. Più passano i mesi, più tra gli analisti si sta rafforzando la convinzione che siamo solo all’inizio di un conflitto che presto potrebbe assumere proporzioni ben maggiori e drammatiche.
Del resto se uno come Henry Kissinger – che di geopolitica qualcosina capisce – ha avvertito pochi giorni fa di come, senza una svolta diplomatica sull’asse Washington-Pechino, una terza guerra mondiale con protagoniste Stati Uniti e Cina sia sostanzialmente solo una questione di tempo.
È curioso poi notare come nei ragionamenti di Kissinger e di altri esperti, quando si parla di una possibile terza guerra mondiale sia l’Ucraina sia la Russia vengono tirati in ballo solo in maniera marginale, come se fossero degli attori comprimari e non protagonisti.
Più che il destino della Crimea o del Donbass, il sentore generale è che in Ucraina in ballo ci sia qualcosa di più grosso con rispetto parlando per le due Regioni: il controllo dell’ordine mondiale che la Cina – insieme agli altri Paesi del Brics – da tempo vorrebbero “scippare” agli Usa.
Non sarebbe così un caso che la tensione militare tra i due Paesi sia alle stelle da diversi mesi, con la questione Taiwan che potrebbe essere una sorta di pistola di Sarajevo capace di generare una nuova guerra mondiale.
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