La terza dose del vaccino Covid Pfizer-BioNTech è associata dopo 10-19 giorni ad un aumento significativo degli anticorpi contro Sars-CoV-2 ad ultra 60enni senza gravi effetti collaterali.
Questo è il risultato di uno studio israeliano pubblicato sul sito Jama online. Gli autori hanno valutato i titoli anticorpali IgG antispike (anti-S) prima e dopo il booster in una popolazione come quella senior che è ad alto rischio di sviluppare Covid in forma grave, e per questo motivo è stata la prima fascia d’età a ricevere l’autorizzazione per la terza dose.
Come é stato condotto lo studio? Il Rabin Medical Center (RMC) ha somministrato il richiamo (dose booster) ai lavoratori e ai loro familiari e ha reclutato come partecipanti allo studio di età pari o superiore a 60 anni nel centro di vaccinazione. Tra i 97 arruolati l’età media era di 70 anni, il 61% erano donne. Prima della terza dose il 97% aveva anticorpi. Il livello del titolo è però aumentato significativamente dopo la terza dose, da una mediana di 440 Au/ml a 25.468 Au/ml, e tutti i partecipanti sono diventati maggiormente protetti con un numero molto più elevato di anticorpi. Non è stata osservata alcuna correlazione significativa tra età e titoli di IgG. Nessuna variabile era significativamente associata a titoli IgG più alti, incluso il sesso, i giorni dopo la prima vaccinazione e le comorbidità. Un precedente studio condotto da Israele su 1,1 mln di adulti over 60 vaccinati con due dosi poi sottoposti a booster aveva già mostrato che il richiamo era associato a tassi più bassi di infezioni confermate da Sars-CoV-2 e di malattia grave. Questo studio aggiunge i dati sierologici ai dati clinici sulla risposta a una terza dose negli adulti di età pari o superiore a 60 anni, concludono gli autori.
La terza dose offre una protezione maggiore senza rilevanti rischi sulla salute di coloro che si sono sottoposti allo studio.