Terre rare e oro, cosa si può recuperare da un vecchio cellulare?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Negli ultimi anni si è sempre più spesso sentito parlare delle Terre Rare, ossia ben 17 tipologie di metalli rari che per le loro caratteristiche risultano essere essenziali per le attuali e future tecnologie e che potrebbero essere fondamentali in futuro per la transizione ecologica.

Per potersi aggiudicare questi metalli preziosi, che ben presto potrebbero diventare il nuovo combustibile della rivoluzione tech-green, sono nate diverse tensioni geopolitiche, in quanto è raro trovare questi metalli in una concentrazione tale da supportare un’estrazione profittevole. Basti pensare che fino al 2010 la Cina possedeva il monopolio sull’estrazione e la lavorazione.

Diversamente dai paesi che possiedono grandi giacimenti di Terre Rare, al primo posto troviamo la Cina con 44 milioni di tonnellate (il 60% del totale) e a seguire Vietnam (22 milioni di tonnellate) e Brasile (22 milioni di tonnellate), l’Europa e in particolare l’Italia sono territori giovani, benché sia possibile trovare dei giacimenti di Terre rare e la Svezia ne è una prova.

Ma c’è una risorsa di Terre Rare che in molti non hanno considerato: i vecchi cellulari. In questi è presente anche uno dei metalli più pregiati al mondo: l’oro. Infatti questi metalli sono stati – e sono tuttora – essenziali per l’industria elettronica nella produzione dei nuovi smartphone. Riciclare quelli vecchi potrebbe essere una valida alternativa per poter ricavare le famose Terre rare. Ecco quali e quanti grammi si trovano in uno smartphone.

Terre rare: cosa sono e a cosa servono

Le Terre Rare o Ree (Rare Earth Elements) sono 17 metalli presenti nella tavola periodica degli elementi chimici in ordine: Scandio (Sc), Ittrio (Y), Lantanio (La), Cerio (Ce), Praseodimio (Pr), Neodimio (Nd), Promezio (Pm), Samario (Sm), Europio (Eu), Gadolinio (Gd), Terbio (Tb), Disprosio (Dy), Olmio (Ho), Erbio (Er), Tulio (Tm), Itterbio (Yb), Lutezio (Lu).

Questi elementi chimici posseggono straordinarie proprietà magnetiche e conduttive, fondamentali quindi per l’industria elettronica e tecnologica e per quella aere


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