Tasse sugli extraprofitti e crollo in Borsa: martedì nero per le banche?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
Palazzo Mezzanotte sede della Borsa Italiana

(Finanza.com) Non è proprio una buona giornata per le banche italiane. Tra provvedimento governativo, tasse sugli extraprofitti, ci mancava anche il contraccolpo registrato stamane a Piazza Affari, quando la maggior parte delle banche nella prima ora aveva perso tra il 3 e l’11%.

Questo è tutto dovuto anche alla notizia shock (per le banche) di questa improvvisa tassa sulle loro entrate extra, decisa in Consiglio dei Ministri sul decreto Omnibus appena licenziato.

Una decisione che già si sentiva nell’aria da mesi, dal momento che il Governo Meloni stava da tempo caldeggiando l’idea di una tassa sugli extraprofitti in stile Governo Draghi. Inaspettata è stata la percentuale richiesta, più alta rispetto a quella stimata dalle banche.

Ieri sera il Governo Meloni, riunito in Consiglio, ha deciso di approvare un prelievo fiscale sugli extraprofitti registrati dalle banche a seguito dell’enorme aumento dei tassi d’interesse. Una mossa che dovrebbe portare nel 2024, anno di applicazione del prelievo, ad un’entrata extra tra i 2 e i 3 miliardi di euro nelle casse dell’erario.

Lo stesso Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, vede in questa proposta un supporto per famiglie e imprese colpite dall’innalzamento dei tassi BCE, e di conseguenza “dall’innalzamento del costo del denaro“.

Come soluzione non è originalissima. Al momento la Spagna ha adottato un provvedimento simile, una tassa sugli extraprofitti costata alle banche spagnole una super imposta di 3 miliardi. Inoltre il precedente Governo Draghi aveva adoperato un’imposta straordinaria simile per le aziende energetiche, una sorta di patrimoniale sulle imprese. E anche questo Governo aveva già fatto intendere anche prima o dopo l’avrebbe utilizzata, infatti se ne era parlato già nella Legge d


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