Tasse, con il concordato preventivo del governo pagheremo meno?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(QuiFinanza.it) Lo scorso 9 febbraio 2023, in un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore, la premier Giorgia Meloni ha usato un’espressione molto forte per descrivere l’obiettivo principale del suo governo per quanto riguarda la lotta all’evasione fiscale. Dopo aver dichiarato che “occorre rivoluzionare il rapporto tra il fisco e il singolo contribuente per fare in modo che le pratiche scorrette si combattano prima ancora che vengano realizzate”, la presidente del Consiglio ha elencato le diverse proposte che il suo esecutivo intende introdurre nel nostro sistema legislativo per diminuire la quota del valore sommerso, che da tempo in Italia si aggira tra gli 80 e i 100 miliardi di euro ogni anno.

“I precedenti governi – ha proseguito la leader di Fratelli d’Italia – hanno portato avanti la lotta all’evasione fiscale puntando su sistemi poco efficaci e incentrati sulla riscossione, ma senza ottenere risultati significativi”. La sua idea, invece, è quella di “far parlare in modo preventivo l’amministrazione finanziaria con i cittadini”. Una strategia che punterebbe tutto “sugli strumenti in grado di favorire l’adempimento spontaneo“. Dunque, una sorta di patto sulla fiducia tra l’erario pubblico e i singoli soggetti interessati. “Per le piccole e medie imprese – ha concluso Giorgia Meloni – arriveremo all’istituzione di un concordato preventivo biennale“.

Che cos’è il concordato preventivo biennale

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