TAPOs: cosa sono e come funzionano

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Offerte per la prima volta nel 1987 dal Banker’s Trust di Tokyo, le TAPOs sono conosciute anche come opzioni asiatiche. In generale, le opzioni sono contratti derivati con i quali un soggetto ha la facoltà di acquistare (call) o vendere (put) a una scadenza predeterminata un’attività sottostante (azioni, materie prime, valute, ETF, indici, ecc.) a un prezzo prefissato (strike price), dietro pagamento di un premio. Vi sono tre tipologie di opzioni:

  • le europee, in cui il diritto di opzione può essere esercitato solo alla scadenza;
  • le americane, dove tale diritto può essere esercitato entro una certa scadenza;
  • le esotiche, di cui fanno parte le TAPOs, che presentano una struttura di pay-off diversa.

Le opzioni asiatiche sono una particolare categoria di questi strumenti. Inizialmente le TAPOs avevano come sottostante il petrolio, ora invece prendono a riferimento soprattutto i metalli. In questa guida cercheremo di scoprire di più su questi strumenti, mettendo in evidenza le loro caratteristiche peculiari.

TAPOs: definizione e funzionamento

Le TAPOs, acronimo di Traded Average Price Options, sono opzioni over the counter (OTC) il cui guadagno non dipende dal prezzo dell’attività sottostante come per le opzioni standard, bensì dal prezzo medio dell’attività sottostante in un certo periodo di tempo. Per prezzo medio si intende la media aritmetica a intervalli discreti specificati nel contratto di opzione. Qui la frequenza di osservazione dei prezzi del sottostante può essere:

  • regolare, ovvero con il medesimo periodo che intercorre tra le diverse date di osservazione;
  • crescente, cioè con una diminuzione del periodo di osservazione tra una data e l’altra, in modo da avere un numero di osservazioni maggiori via via che ci si avvicina alla scadenza del contratto, con il guadagno finale che dipenderà soprattutto dalle quotazioni più recenti del sottostante;
  • decrescente, con un aumento del periodo che intercorre tra una data di osservazione e la successiva. Di conseguenza, il numero di osservazioni sarà più elevato nel periodo iniziale e il profitto dipenderà maggiormente dal prezzo del sottostante nella prima fase di vita dell’opzione.

Chiariamo con un esempio tutto il funzionamento. Si immagini di acquistare a 5 euro un’opzione call, ossia che dà il diritto di acquistare un sottostante, relativamente alle azioni Tesla a uno strike price di 150 dollari a scadenza 90 giorni. In tal caso si usa il periodo di 30 giorni per il calcolo della media aritmetica di prezzo. Si supponga che dopo 30 giorni il prezzo di Tesla è di 160 dollari, dopo 60 giorni di 140 dollari e dopo 90 giorni di 180 dollari.

A quel punto il prezzo medio risulterà (160+140+180)/3 = 160 dollari. Il guadagno dell’operazione è dato dalla differenza tra il prezzo medio e quello d’esercizio, al netto del premio versato per la call, ovvero 160-150- 5 = 5 dollari per ogni contratto. Se il prezzo medio fosse inferiore rispetto a quello d’esercizio, la perdita verrebbe limitata al premio, ossia 5 dollari, come succederebbe per qualsiasi altro tipo di opz


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