Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), il Superbonus, il Bonus facciate e gli incentivi Transizione 4.0 hanno avuto un impatto significativo sui conti pubblici e lasceranno un’eredità pesante per il futuro.
L’analisi ha rivelato che al 1° marzo 2024 l’ammontare del Superbonus nel periodo 2020-2023 è stato di circa 170 miliardi di euro. Questa cifra avrà conseguenze sul debito pubblico, con un impatto medio annuo sul PIL pari allo 0,5% nel triennio 2021-2023 e un aumento fino all’1,8% nel triennio successivo.
Un impatto significativo sul debito pubblico
L’UPB ha sottolineato che l’impatto economico dei bonus e degli incentivi nel periodo 2020-2023 sarà particolarmente evidente nei prossimi anni, con un aumento dell’onere sul debito pubblico. Questo rappresenterà una sfida per le finanze pubbliche e potrebbe richiedere misure per bilanciare i conti nel lungo periodo.
E anche se il Superbonus e gli incentivi Transizione 4.0 sono stati introdotti con l’obiettivo di stimolare l’economia e favorire la transizione verso una società più sostenibile. Tuttavia, la quantità di risorse dwstinate è tecnicamente un disastro nel lungo termine per i conti pubblici.
Si pensa a come gestire questa pesante eredità
Per evitare che l’eredità pesante dei bonus e degli incentivi comprometta la stabilità finanziaria del Paese, sarà fondamentale adottare politiche di gestione oculata delle risorse. Questo potrebbe includere un riesame delle spese pubbliche, una revisione dei meccanismi di finanziamento e una maggiore trasparenza nell’allocazione dei fondi. Ma ovviamente non sarà affatto un gioco da ragazzi.