(Money.it) Tanti, tantissimi cittadini hanno approfittato delle agevolazioni concesse dal superbonus per realizzare cappotto termico, installazione di pannelli fotovoltaici, sostituzione di infissi e caldaie. Molti, quelli che hanno agito per primi, non hanno avuto grossi problemi. Ma chi ha deciso dopo si è trovato impantanato nella burocrazia della cessione dei crediti.
I crediti incagliati hanno fatto in modo che molte ditte edili si fermassero, con grosso danno anche per i cittadini i cui immobili erano in «lavorazione». Ristrutturazioni lasciate a metà, lavori non completati che, in alcuni casi i proprietari hanno dovuto terminare «in proprio» almeno per tornare ad abitare nell’immobile.
Non si tratta di casi isolati ma le conseguenze in questi casi e in quelli in cui i lavori non verranno portati a termine possono essere davvero disastrose. Con il superbonus che, invece che dare un beneficio, si abbatte come un boomerang sul cittadino che l’ha sfruttato.
Cerchiamo di capire dove sta il problema.
Il SAL per lo sconto in fattura
Il SAL altro non è che lo Stato di Avanzamento dei Lavori. E si utilizza laddove, invece che la cessione d
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