Rischiano il fallimento 25mila imprese, mentre 130mila posti di lavoro andranno persi. Questi sono, in estrema sintesi, le conseguenze dello stop alle cessioni dei crediti del Superbonus. A fare questa stima è il centro studi Unimpresa, che ha lanciato questo terribile e pesante allarme all’indomani della decisione del Consiglio dei Ministri di apportare dei pesanti cambiamenti al superbonus. Il governo Meloni, attraverso un nuovo emendamento, di fatto ha provveduto a cancellare l’opzione dello sconto in fattura e la possibilità di cedere il credito dei vari bonus edilizia. L’unica strada che, adesso come adesso, hanno i contribuenti è quella di portare le spese direttamente in detrazione.
L’Esecutivo, quindi, ha cambiato completamente passo: una scelta effettuata dopo aver constato l’ammontare dell’esborso che l’Erario dovrà effettuare nel corso dei prossimi anni, per saldare tutti i debiti derivanti dal superbonus e dalle altre agevolazioni. Giusto per avere un’idea di cosa stiamo parlando, basti pensare che fino ad oggi i bonus edilizi sono costati alle casse pubbliche qualcosa come 110 miliardi di euro. Volendosi soffermare unicamente al superbonus 110% – che adesso è stato potenziato al 90% – la spesa ammonta a 61,2 miliardi di e
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